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Sei passeggeri Usa della Concordia chiedono danni per 460 milioni di dollari

Non si accontentano dei 14mila euro offerti dalla Costa Crociere alcuni passeggeri che, a Miami, hanno fatto causa al gruppo Carnival, proprietario di Costa Crociere. Insoddisfatto dell’accordo raggiunto anche il Comitato dei Naufraghi siciliani: “Quella della Costa è un’offerta ridicola”.
A cura di Susanna Picone
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Non si accontentano dei 14mila euro offerti dalla Costa Crociere alcuni passeggeri che, a Miami, hanno fatto causa al gruppo Carnival, proprietario di Costa Crociere. Insoddisfatto dell’accordo raggiunto anche il Comitato dei Naufraghi siciliani: “Quella della Costa è un’offerta ridicola”.

Non tutti i superstiti a bordo della Concordia naufragata nelle acque dell’Isola del Giglio sono d’accordo con la decisione presa dalla compagnia Costa Crociere e dalle associazioni dei consumatori riguardo il capitolo dei risarcimenti. È di ieri la notizia che ai passeggeri “illesi” della nave andrà un risarcimento di 11mila euro più altri 3mila per il rimborso delle spese sostenute, somma che invece varierà di caso in caso per coloro che hanno riportato delle lesioni o per i decessi.

Per alcuni passeggeri questa somma però non è soddisfacente: in sei hanno fatto causa a Miami contro il gruppo americano Carnival, proprietario della compagnia Costa Crociere, chiedendo un risarcimento di 460 milioni di dollari. L’accusa è quella di negligenza marittima, Marc Bern, l’avvocato dei sei naufraghi, ha dichiarato, a conferma del fatto che quei soldi non sono adeguati per la vicenda vissuta, che “non c’è nessuno che sia uscito illeso da quella nave, che abbiano o no riportato danni fisici, l’ansia, lo stress che hanno vissuto li accompagnerà per sempre”.

La causa è stata avviata a Miami perché è in quella città la sede della Carnival e tale provvedimento non sarebbe nemmeno il primo ad essere avviato negli Usa per la vicenda della Concordia. L’intenzione sembra essere dunque quella di presentare una serie di cause multiple piuttosto che un’unica class-action.

Codacons e naufraghi siciliani critici nei confronti del risarcimento

Se il Codacons aveva definito l’accordo sul risarcimento un’”elemosina” da parte di Costa Crociere, anche il Comitato dei Naufraghi siciliani della Concordia ha espresso il suo malcontento riguardo la questione, parlando, attraverso il suo presidente Giuseppe Lanzafame, di una “proposta ridicola”. I Naufraghi siciliani si dicono, infatti, “indignati sia per l’offerta di 11mila euro formulata dalla Costa, sia perché 16 organizzazioni che dovrebbero tutelare i consumatori e sono finanziate con i contributi dello Stato, hanno accettato una offerta del genere”.

Facciamo presente che non c’è proporzione tra le sofferenze subite per la colpa e la leggerezza della Costa Crociere e la misera somma oggi proposta. L’offerta è nata da una trattativa sbrigativa, quasi da mercato, e sembra fatta apposta per approfittare dei soggetti più deboli, quelli, cioè, che hanno perso tutto, soldi, vestiti, valigie e anche la speranza di una bella vacanza. Con questa proposta indecente, Costa sembra volerci dire o vi prendete 11mila euro oppure mi dovete fare causa e poi non c’è niente di sicuro.

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