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“Segna pure sul mio conto”, e per 5 anni non paga la benzina per la sua Porsche Cayenne

Un imprenditore di Conegliano è finito in tribunale con l’accusa di non aver mai pagato il suo benzinaio di fiducia dal 2010 al 2015. Avrebbe un debito di 6000 euro col proprietario del distributore Q8 di San Vito di Cadore.
A cura di S. P.
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Cinque anni, dal 2010 al 2015, di rifornimento gratis per la sua Porsche Cayenne. “Segna pure sul mio conto”, diceva al proprietario del distributore dandogli una pacca sulla spalla e così avrebbe evitato di pagargli un totale di 6000 euro di benzina. A volte, usando questo “sistema”, portava anche la Range Rover dell'allora fidanzata a far benzina ed evitava di pagare. Ora Giancarlo Z., un imprenditore sessantacinquenne di Conegliano noto in Cadore per essere stato il creatore di un marchio di occhiali, è finito davanti ai giudici per insolvenza fraudolenta. A scrivere della vicenda e del processo è il quotidiano Il Gazzettino. Per il momento è stata ascoltata la parte offesa, ovvero Emanuele Caruzzo del distributore Q8 di San Vito di Cadore (Belluno): “Eravamo amici – ha raccontato l’uomo -, veniva spesso da me. Lo avevo anche aiutato a svuotare un appartamento a Cortina tanto che, a casa mia, ho ancora alcuni suoi mobili. Mi fidavo di lui, non avevo alcun motivo per non credergli”.

Il benzinaio dopo cinque anni si è rivolto alla giustizia – Ma il tempo passava e il benzinaio, nonostante le rassicurazioni dell'imprenditore che diceva che avrebbe pagato, non ha mai visto un centesimo. Addirittura il benzinaio ha detto che era anche disposto ad accontentarsi di meno ma che a un certo punto quello che considerava un amico non si è proprio più fatto sentire. E a quel punto non ha potuto far altro che rivolgersi alla giustizia. L'imprenditore, difeso dall'avvocato Paolo Ghezze, non ha voluto essere presente al dibattimento. La sentenza arriverà a giugno.

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