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Scuola, i paradossi del piano del governo: in cattedra a 60 anni senza aver mai insegnato

Il piano del governo prevede l’assunzione anche di persone che non hanno mai insegnato ma sono nelle graduatorie perché abilitati o vincitori di un concorso mentre sono esclusi i supplenti di breve periodo.
A cura di A. P.
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Il nuovo piano di assunzioni nella scuola pubblica preparato dal Governo, la cosiddetta "Buona Scuola" illustrata dal Premier Renzi, potrebbe dar vita a meccanismi tutt'altro che attesi. Come racconta Salvo Intravaia su Repubblica, a lanciare l'allarme sono stati alcuni tecnici del settore che hanno spulciato il dossier governativo nei minimi dettagli notando una serie di paradossi incredibili. Il nuovo piano, che prevede in totale il reclutamento di circa 148mila insegnanti precari, infatti, potrebbe portare in cattedra anche ultra sessantenni che di precario hanno davvero poco visto non hanno mai insegnato. Il piano illustrato dallo stesso Renzi in effetti prevede che vengano assunti tutti i precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, più coloro che sono ancora inclusi nelle graduatorie dei concorsi ancora valide. Tra questi ultimi però ci sono persone che hanno superato solo l'abilitazione, in alcuni casi negli anni 90 e da allora non hanno mai più insegnato.

Fuori i precari d'istituto

Paradossalmente, invece, verrebbero esclusi dalle nuove assunzioni per formare il cosiddetto organico funzionale d’istituto tutti quei precari che vengono chiamati per le sostituzioni brevi. Si tratte di migliaia di persone, inserite nella seconda fascia delle graduatorie d'istituto, che hanno insegnato per mesi e in alcuni casi anche per anni. Sono quei supplenti chiamati a sostituire in questi anni colleghi assenti ad esempio per malattia, distacchi sindacali o aspettative varie. Spesso sono supplenze brevi, ma bisogna ricordare che tra queste è compresa la maternità che può durare anche più di sei mesi.

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