Scontro fra treni nel Salento, un convoglio partito col rosso: ipotesi errore umano

Ci potrebbe essere un errore umano dietro l'incidente ferroviario lungo la tratta tra Galugnano e San Donato, in Salento, a una manciata di chilometro da Lecce, avvenuto martedì pomeriggio e concluso fortunatamente senza vittime ma con alcune decine di feriti tra cui nessuna in maniera grave. Secondo i primi accertamenti da parte dei tecnici di rete ferroviaria italiana, infatti, a causare l'incidente sarebbe stato un segnale rosso non rispettato da parte di uno dei due convogli. L'intero percorso delle Ferrovie Sud Est infatti è a binario unico e i treni devono passare alternativamente attendendo il via libera nelle stazioni
Dai dati risulta che poco prima del'impatto frontale uno dei due convogli era fermo al segnale di ingresso della stazione di Galugnano, mentre l’altro è partito in direzione Lecce non rispettando il segnale rosso. Il treno fortunatamente stava viaggiando a bassa velocità e l'impatto non è stato pesante così per i circa ottanta passeggeri a bordo dei treni, tra cui alcuni turisti solo lievi ferite e contusioni. Neanche i due mezzi coinvolti hanno riportato grossi danni anche se la linea ferroviaria è rimasta bloccata a lungo e Fse ha dovuto disporre di un servizio di autobus sostitutivi.
Al di là dell'indagine interna, sul caso comunque è stata aperta una inchiesta anche da parte della magistratura. Il fascicolo è stato affidato al pm di Lecce Giovanni Gagliotta che insieme al procuratore della Repubblica del capoluogo salentino, Leonardo Leone de Castris ha già ascoltato alcuni dei testimoni e disposto l'acquisizione di tutti documenti utili alle indagini. Ordinato anche il sequestro delle scatole nere dei due treni che potranno dare ulteriori chiarimenti sul'accaduto. L'indagine per il momento non ha ipotizzato alcun reato in attesa dell'acquisizione dei primi elementi di prova
"È assurdo che le Regioni italiane non abbiano alcun potere di vigilare ed eventualmente bloccare quelle linee ferroviarie che non risultino assolutamente sicure" ha tuonato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, scagliandosi contro quello che ha definito lo "scandalo" delle Sud Est. "La rete ferroviaria e i servizi di trasporto di Ferrovie del Sud Est sono stati integrati nel Gruppo FS Italiane a fine 2016, dopo il trasferimento dell’ex ferrovia concessa. Il nuovo management ha immediatamente attivato un piano di interventi per l’adeguamento tecnologico e infrastrutturale dell’intera rete ex concessa e dei treni. Piano che prevede l’installazione dei più moderni sistemi di gestione e controllo del traffico ferroviario e di distanziamento in sicurezza dei treni", ha replicato l'azienda spiegando che i primi lavori sono stati avviati già lo scorso anno e termineranno solo nel 2019.
Dai primi mesi del 2017, cioè da quando l'azienda è stata inserita sotto il controllo dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF), i treni delle Ferrovie Sud Est in attesa dei miglioramenti tecnologici, viaggiano a una velocità massima di 50 km/h. Solo quando binari e treni saranno attrezzati con il sistema di sicurezza “SCMT” i convogli potranno ritornare a viaggiare alla velocità prevista.