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Scontri e feriti in Egitto nel secondo anniversario della rivoluzione

Tensione al Cairo a ad Alessandria in occasione delle manifestazioni per l’anniversario del 25 gennaio di due anni fa che portò alla destituzione di Hosni Mubarak. Slogan contro i Fratelli Musulmani a Piazza Tahrir, sassi contro le forze di sicurezza e diversi feriti.
A cura di Susanna Picone
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Tensione in Egitto in occasione delle manifestazioni per l’anniversario del 25 gennaio che portò alla destituzione di Hosni Mubarak. Slogan contro i Fratelli Musulmani a Piazza Tahrir, sassi contro le forze di sicurezza.

È alta la tensione al Cairo, nella capitale dell’Egitto che oggi ricorda il secondo anniversario della rivoluzione che portò alla destituzione di Hosni Mubarak. Centinaia di persone si sono radunate fin dalle prime ore del mattino in piazza Tahrir, al Cairo, uno dei simboli della Primavera araba, e nei pressi del palazzo presidenziale nel quartiere di Heliopolis. Molti intonano cori e slogan contro il partito dei Fratelli Musulmani a cui appartiene l’attuale presidente Mohamed Morsi. Tanti i giovani che anche oggi hanno tentato di avvicinarsi ai luoghi del potere lanciando sassi contro un muro di cemento eretto dalle forze di sicurezza. Sono centinaia gli agenti schierati per intervenire in caso di disordini durante le manifestazioni e diverse le ambulanze poste in stato di massima allerta. E ai sassi lanciati dai manifestanti hanno reagito i poliziotti che hanno sparato gas lacrimogeni. Il bilancio dei feriti conta già decine di persone: secondo quanto ha reso noto Al-Ahram Online, sei persone tra cui un giornalista spagnolo sarebbero rimasti coinvolti nei tafferugli nel quartiere di Qasr El-Aini.

Scontri anche ad Alessandria – Il ministero degli Interni ha parlato anche di cinque poliziotti feriti e ha lanciato un appello alla gente in piazza di evitare altri scontri e provocazioni: già ieri la polizia si era scontrata con alcuni manifestanti che avevano provato a smantellare il muro eretto nei pressi di piazza Tahrir e vi erano stati dei disordini e feriti anche durante la notte. Lo stesso presidente Morsi aveva invitato ieri gli egiziani a scendere in piazza in modo “pacifico e civile”, da parte loro le opposizioni hanno annunciato grandi manifestazioni per rivendicare uno stato democratico e laico. "Andate nelle piazze per raggiungere finalmente gli obiettivi della rivoluzione" è stato l'ultimo appello lanciato dal Premio Nobel per la pace, Mohamed ElBaradei. Altri scontri sono scoppiati anche ad Alessandria, la seconda città dell'Egitto: i manifestanti hanno dato fuoco a copertoni di auto nelle strade e gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni.

Aggiornamento 18.15 – Almeno 110 i feriti. Col passare delle ore si aggrava il bilancio dei feriti in Egitto dove, secondo quanto è stato reso noto dai servizi di pronto soccorso, almeno 110 persone sono rimaste coinvolte negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Teatro delle manifestazioni non solo Piazza Tahrir – con lancio di lacrimogeni contro i manifestanti che tentavano di superare le barriere intorno al ministero dell'interno – ma anche la sede della tv di stato ed il palazzo presidenziale. Anche qui la polizia ha sparato lacrimogeni, quando a tentare di superare le barriere a difesa dell'edificio sarebbe stato un gruppo di black bloc con il volto coperto. Altri giovani mascherati e vestiti di nero hanno agito anche ad Alessandria, dicendo di essere black bloc di voler proteggere i manifestanti dalle cariche della polizia. Scontri anche davanti alla sede del governatorato di Suez e a Ismailiya, dove è stato dato fuoco alla sede dei Fratelli Musulmani. Altri manifestanti hanno bloccato i binari in varie zone altre zone del Paese, a nord del Cairo e a Beni Suef nell'alto Egitto.

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