Salvini: “Mi candido nel collegio di Milano, mi piacerebbe sfidare Renzi o Minniti”
Matteo Salvini è pronto alla sfida elettorale e il collegio in cui vuole competere è quello di Milano. Il leader della Lega però indica anche chi vuole che sia il suo avversario: “Mi piacerebbe confrontarmi direttamente con altri leader come Renzi o Minniti”, sostiene intervistato a Otto e Mezzo, su La7. “Non ho ancora parlato di collegi con Berlusconi perché ancora non ci sono, probabilmente mi candiderò a Milano”.
Salvini torna a chiedere un patto pubblico a Berlusconi: “Lo chiedo sempre, magari da sottoscrivere anche qui. Ritengo serio chiedere il voto alla Lega e al centrodestra, garantendo che questo voto non vada mai a sostenere altri partiti al di fuori della coalizione. Ma dico anche che non è serio che chi oggi sta sostenendo un governo di centrosinistra, domani sostenga noi”.
Il leader del Carroccio ha parlato della questione degli skinhead e del blitz avvenuto a Como. Salvini risponde a chi gli chiede se vuole o meno i voti dei naziskin: “Chiedo il voto a 60 milioni di italiani, non chiedo i voti dei naziskin. Non lo chiedo, chiedo il voto di chi sceglie la Lega perché siamo l’unico argine all’immigrazione clandestina, ma non con i fumogeni e minacciando i giornalisti. Le violenze vanno condannate da qualunque parte arrivino, ma che ci sia un problema di immigrazione clandestina che la sinistra ha coccolato, è un fatto”.
“Non si entra in casa altrui senza essere invitato, ma non sono vicino né ai neofascisti di Como né ai volontari dell'associazione, perché nemmeno loro stanno facendo un servizio agli italiani o agli immigrati”, ha aggiunto il segretario della Lega. Sulla decisione di Angelino Alfano di non ricandidarsi, Salvini dice ancora: “Gli auguro buona vita. Non si ricandida più perché non ha i voti, perché non lo votano più nemmeno i parenti. Ma la buona fortuna si augura a tutti”.
La candidatura di Umberto Bossi torna al centro dei commenti di Salvini che sul tema risponde: “Se Bossi mi dice di dover stare solo al nord, di fregarmene del sud, io non ci sto. Se mi dice di occuparmi solo di un pezzetto di Paese (dove per altro la Lega governa bene con Zaia e Maroni), per me non va bene”. Infine, il segretario della Lega parla della decisione di Trump di spostare la capitale di Israele a Gerusalemme: “Sono favorevole perché Israele è un baluardo di democrazia in Medio Oriente che va protetto e preservato”.