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Salvini: “Lunedì il nome del premier. Né io né Di Maio, sarà professionista incontestabile”

Secondo Matteo Salvini il premier della coalizione M5S-Lega deve essere “una figura che vada bene a entrambi, con una esperienza professionale incontestabile e che condivida e abbia contribuito alla stesura del programma”. Il leader della Lega e Luigi Di Maio si incontreranno nelle prossime ore e lunedì andranno al Quirinale.
A cura di Susanna Picone
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Entro domani Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovrebbero nuovamente incontrarsi e lunedì dovrebbero andare al Quirinale col nome del premier. A margine della visita di un gazebo a Milano il leader della Lega ha detto che è chiaro sin dall’inizio che né lui né Di Maio diventeranno premier, ma ha parlato di “una figura che vada bene a entrambi con un’esperienza professionale incontestabile e che condivida e abbia contribuito alla stesura del programma”. Le idee sul nome del prossimo presidente del Consiglio “le abbiamo”, ha aggiunto Salvini, ma “per rispetto lo facciamo prima al presidente della Repubblica”. Per la formazione di un governo coi 5 Stelle Salvini è apparso comunque fiducioso: “Abbiamo già fatto un lavoro che non è mai stato fatto nella storia della Repubblica italiana, ossia definire un programma punto per punto da rispettare mese per mese, e se poi – ha avvertito – qualcuno non rispetterà questo programma salta tutto”.  “Speriamo – ha detto ancora – che in Europa e in Italia nessuno ci metta i bastoni fra le ruote”.  A chi gli chiedeva se Silvio Berlusconi farà il premier Salvini ha risposto che “se si tornerà a votare, si candiderà premier, ognuno ha le sue ambizioni. Ma gli italiani hanno già votato il 4 marzo”.

Di Maio: “Il premier deve essere una persona amica del popolo” – Anche Luigi Di Maio ha confermato che a breve ci sarà un nuovo incontro con Salvini. “Inutile nasconderlo questi saranno due giorni decisivi – ha detto -. Sono in corso telefonate con Salvini e presto ci incontreremo per chiudere la squadra di governo e nella settimana prossima è verosimile che parta il governo del cambiamento”. Riguardo il rapporto con la Lega, Di Maio ha sottolineato che non si tratta di un'alleanza, ma di un contratto. “Nel contratto è ben spiegato che continueremo a essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali e anche alle prossime politiche o alle europee. Non è una alleanza ma un contratto di governo su punti specifici e c'è da lavorare per almeno 5 anni con l'obiettivo di migliorare la vita degli italiani”, ha spiegato.  “Io non faccio nessun nome – ha detto Di Maio riguardo il premier – ma è chiaro che debba essere una persona amica del popolo”.

“Diremo alla Francia che la Tav non serve più” – Nel contratto di governo “c'è il blocco di un'opera che è inutile. Andremo a parlare con la Francia e gli diremo che la Torino-Lione poteva valere trent'anni fa, ma non più oggi. Non serve più”, così ancora il leader pentastellato. Nel suo intervento a Ivrea, Di Maio ha definito quella contro la Tav “una battaglia storica, che molti anni fa ha dato inizio a tutto questo”.

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