West Nile, ventuno nuovi casi nel Lazio: cinque hanno sintomi neurologici

Sono ventuno i nuovi casi di West Nile nel Lazio. Lo ha comunicato la Regione Lazio in seguito alle analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Di questi ventuno casi, sedici hanno la febbre, mentre cinque presentano sintomi neurologici. Secondo quanto riportato, i casi sono stati rilevati prevalentemente ad Aprilia, Ardea, Cassino, Castrocielo, Cisterna di Latina, Genzano di Roma, Latina, Pontinia, Sabaudia, Sermoneta, Sezze, Carpinone, Sessa Aurunca. In totale, sono 174 le persone contagiate: quarantatré sono ricoverate in ospedale nei reparti ordinari, quattro sono in terapia intensiva, ottantotto sono in buone condizioni e proseguono a casa la guarigione. Dieci, in totale, le persone decedute.
Epicentro del contagio, Latina e provincia, dove le autorità politiche e sanitarie stanno monitorando costantemente la situazione al fine di evitare il dilagare del virus. Nessun allarme, ma bisogna comunque prestare attenzione affinché il West Nile non si diffonda ancora. Soprattutto perché, a farne le spese, sono le persone fragili e con patologie: sono loro a rischiare condizioni più gravi e il ricovero in ospedale.
Le rassicurazioni sono arrivate anche dal presidente dell'Ordine dei Medici, Antonio Magi. "Nella maggior parte dei casi il virus di West Nile è asintomatico – ha dichiarato – I sintomi quando si presentano sono di solito lievi e simili all'influenza. Solo in alcuni casi come in presenza di anziani o pazienti fragili la sindrome febbrile acuta può evolvere verso un'infezione neurologica invasiva, come meningoencefalite o paralisi flaccida".