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Vittorio Sgarbi condannato per aver diffamato Virginia Raggi: “Sei incapace, non vali un c…”

Sgarbi è stato condannato per diffamazione e dovrà pagare una multa da mille euro. La sindaca Raggi ha commentato con queste parole la sentenza: “Il tema è il clima di barbarie e volgarità che personaggi come Sgarbi stanno portando avanti. L’insulto non è confronto, l’offesa non è dialettica. Chi fa così per me è e resta un bullo. Non ho paura dei criminali,  francamente non mi spaventano i bulletti da salotto”.
A cura di Enrico Tata
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Vittorio Sgarbi è stato condannato a pagare una multa di 1000 euro per diffamazione aggravata a mezzo stampa dei confronti della sindaca di Roma, Virginia Raggi. La querela della prima cittadina è arrivata in seguito a video del dicembre 2016 in cui il deputato e noto critico d'arte la definiva ‘incapace'. Oggi il tribunale monocratico della Capitale ha dato ragione a Raggi al termine di un processo svolto con il rito abbreviato. Secondo il pm quel video "riconosce l'onestà intellettuale del sindaco affermando però che ciò non è'sinonimo di capacità nella gestione delle vicende politiche. Si tratta di affermazioni offensive, gratuite: un mero dileggio".

Raggi: "Non mi spaventano i bulli da salotto"

La sindaca ha commentato con queste parole la sentenza: "Il tema è il clima di barbarie e volgarità che personaggi come Sgarbi stanno portando avanti. L'insulto non è confronto, l'offesa non è dialettica. Chi fa così per me è e resta un bullo. Non ho paura dei criminali,  francamente non mi spaventano i bulletti da salotto".

Sgarbi disse: "Incapace, non vali un c…"

Nell'estate del 2017, quando ha ricevuto la notizia di querela da parte della sindaca, Sgarbi aveva rincarato la dose insultando la prima cittadina: "Finalmente una buona notizia: Virginia Raggi mi ha querelato. Questa querela mi piace, nonostante io dica quello che vuole: per me è una donna onesta. Onestissima, ma incapace. Che tu sia incapace, cara Raggi, non è un insulto, è un complimento", rincara la dose Sgarbi, che poi affonda il colpo: "Sei molto peggio che incapace, non vali un c…., sei una morta di sonno, non fai un c…".

Sgarbi dava poi appuntamento alla sindaca in tribunale: "Verrò anche io. Ti guardo negli occhi, ti penetro negli occhi e ti faccio capire come chinerai il capo dicendo ‘ io non so fare un c.., sono un avvocaticchio di uno studiolo di avvocati che per puro c…. è diventato sindaco con voti di coglioni che non sapevano che c… votare. E pretendi di essere onorata perché sei onesta. Finalmente potrò andare in tribunale e spiegare perché la Raggi è incapace perché non fa un c… di utile, perché avere un sindaco così è un insulto a Roma e ai cittadini. Io se fossi stato in te avrei ignorato Sgarbi, perché averlo nemico è peggio io non ti mollo più…".

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