Violentata dal padre e costretta a lavorare sin da bambina: giudizio immediato per i genitori

Saranno processati con giudizio immediato i due cittadini cinesi denunciati dalla figlia per abusi e maltrattamenti. La giovane, che adesso ha 19 anni, si trova in una casa famiglia, lontana dalla famiglia di origine. La madre e il padre hanno sempre smentito gli abusi, e anche la sorella si è presentata in Procura spalleggiando i genitori. Abusi che sarebbero durati anni, sin da quanto la vittima era solo una bambina. Sarà ora il processo a stabilire cos'è accaduto.
La fuga dopo la denuncia a un centro antiviolenza
La figlia era andata via di casa dopo essersi rivolta a un centro antiviolenza, che l'aveva aiutata a trovare ospitalità in una casa famiglia. La giovane aveva raccontato alle operatrice che il padre la violentava sin da quando era bambina, mentre la madre faceva finta di non sapere. Stupri che sarebbero andati avanti per anni. Non solo: sin da quando aveva nove anni sarebbe stata costretta a lavorare dodici ore al giorno nel negozio di famiglia, sacrificando studi e scuola. Una storia di abusi e sfruttamento sulla quale il pubblico ministero ha aperto le indagini.
La scomparsa della giovane e le indagini
Tutto è cominciato quando la famiglia della giovane ne ha denunciato la scomparsa all'ambasciata cinese. La giovane però, aveva scoperto il pm, non è scomparsa, ma ospite di una casa famiglia dedicata alle donne vittime di violenza e abusi. Partono così gli accertamenti e le indagini, con il pubblico ministero che chiede e ottiene il giudizio immediato per i due genitori. Sta ora al giudice esaminare le prove raccolte e stabilire la verità processuale riguardo questa vicenda.