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Vigili registrati mentre fanno sesso, indagini in corso: caccia a chi ha messo la cimice nell’auto

La persona che ha registrato di nascosto due vigili mentre stavano consumando un rapporto sessuale, ha inviato gli audio in anonimo. Ma questo atto, compiuto per ritorsione nei confronti dei due caschi bianchi, gli si sta ovviamente ritorcendo contro. Perché registrare persone in momenti intimi non è solo violazione della privacy, ma violenza. Al momento l’ipotesi di reato è intercettazione abusiva, ma non è detto che non possa configurarsi anche il revenge porn.
A cura di Natascia Grbic
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Intercettazione abusiva: questo il reato sul quale il procuratore aggiunto e il pubblico ministero stanno indagando. Lo riporta Il Corriere della Sera. La registrazione inviata da un anonimo prima al Comando della Polizia Locale, poi in Procura, è chiaramente un illecito. E chi ha violato l'intimità dei due caschi bianchi in modo da operare una ritorsione, adesso rischia grosso. Perché anche se i due fossero stati in servizio – e non è detto che lo fossero – il suo è in ogni caso un reato. E all'intercettazione abusiva non è detto che non si vada poi ad aggiungere il revenge porn. Che al momento non sembra essere contemplato dai magistrati, ma gli estremi sembrano esserci tutti. Anche perché la vigilessa vittima dell'intercettazione – che non è solo una violazione della privacy ma una vera e propria violenza – sta pensando di depositare una denuncia per intercettazione abusiva, manipolazione e probabilmente violenza privata. Al momento non si sa chi ha piazzato la cimice o inviato l'audio. Potrebbero essere una o più persone. Ma la loro identità potrebbe non rimanere ignota ancora per molto.

L'audio forse una ritorsione contro la vigilessa

Il legale della donna ha presentato un esposto in Procura sulla diffusione della notizia. Uno dei nodi cruciali della vicenda non è solo l'identità dell'anonimo o degli anonimi che hanno piazzato la cimice, ma anche come sia possibile che la vicenda, coperta da segreto istruttorio, sia trapelata. Curioso è il tempismo con la quale è uscita. La vigilessa, infatti, è parte offesa in un procedimento nei confronti di un collega accusato di violenza sessuale aggravata. Qualche tempo fa ha invece presentato una relazione al Comando in cui descriveva il comportamento molesto di un altro collega. La registrazione potrebbe essere quindi una ritorsione nei confronti della donna per aver denunciato.

Indagini in corso della Polizia Locale

Sui due vigili coinvolti nella vicenda è in corso un'indagine interna per verificare se al momento del rapporto sessuale fossero in servizio o meno, cosa che dall'audio è impossibile stabilire. È l'anonimo a dire che i due avrebbero dovuto lavorare e che si trovavano a bordo della macchina della Polizia Locale. Nel caso questo fosse accertato, i due potrebbero andare incontro a una sanzione disciplinare per interruzione di pubblico servizio. Ma anche in quest'ultimo caso, chi ha piazzato la cimice ha commesso un illecito e una violenza, ed è improbabile che la faccia franca.

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