Un soldato nazista con la stella di David nelle pensiline Atac: la provocazione dello street artist Hogre

Un’uniforme nazista con una stella di David: sembra una pubblicità a tutti gli effetti, ma è un’opera dell’artista Hogre ed è il risultato di un atto vandalico in alcune delle nuove pensiline Atac. Affissioni abusive anche a una pensilina davanti alla Metro Garbatella.
A cura di Enrico Tata
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Pensilina vandalizzata

Sembra una pubblicità autorizzata a tutti gli effetti, perché le nuove pensiline Atac sono state vandalizzate proprio per dare questo effetto, dice l'azienda che si occupa della mobilità a Roma. Sono però manifesti realizzati dall'artista Hogre, del tutto abusivi. Raffigurano un manichino con l'uniforme delle SS naziste, ma sul braccio non c'è la svastica ma una stella di David. Un riferimento esplicito a Israele. Del resto, le opere dell'artista sono state ospitate anche al Macro e l'intento dell'artista è esplicito: "Sovvertire la pubblicità" attraverso una pratica di hackeraggio e pirateria degli spazi pubblicitari e istituzionali, quali cartelloni e, per l'appunto, pensiline delle aree metropolitane.

Atac ha prima risposto su Twitter a una utente, affermando che non è coinvolto in alcun modo personale dell'azienda o della società affidataria degli spazi pubblicitari. In una nota pubblicata da Atac si chiede al "concessionario di provvedere rapidamente alla rimozione di un manifesto antisemita abusivo che era stato inserito nella teca di una pensilina a Trastevere. L'intervento è in corso. Il grave atto vandalico, che ATAC stigmatizza con fermezza, sarà oggetto di denuncia a cura del concessionario che gestisce l'infrastruttura e lo spazio".

Ma come è possibile, si chiedono molti utenti, che qualcuno abbia aperto la teca di vetro e abbia inserito il manifesto all'interno? Secondo fonti interne all'azienda, è possibile che abbiano avuto la chiave, rubandola a qualcuno, oppure che l'abbiano forzata, e non sarebbe la prima volta.

Manifesti simili sono stati attaccati anche alla pensilina del bus davanti alla stazione della Metro B Garbatella. L'azione è stata rivendicata dall'account Instragram doublewhy_y, che si descrive così: "Visual hacking solutions and sabotage projects". Cioè, "Soluzioni di hacking visivo e progetti di sabotaggio".

Il primo manifesto riporta la scritta ‘Palestina libera' e un David di Michelangelo rielaborato, il secondo raffigura un flacone di detersivo con la scritta ‘Queer is not a brand', e nel terzo, firmato dall'artista Erre, c'è un uomo pensante con la testa a forma di bomba e la scritta ‘dubita di tutto'.

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