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Va in vacanza e lascia morire di fame e sete la madre. La perizia: “Marrella borderline e ossessiva”

Antonella Marrella da mesi si trova reclusa nel carcere di Rebibbia dopo aver abbandonato la madre, invalida e non autosufficiente, per andare in vacanza in Abruzzo. Per i periti della difesa, la donna sarebbe borderline, con tratti ossessivi e maniacali.
A cura di Natascia Grbic
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Una persona maniacale, ossessiva, con un evidente disturbo borderline della personalità ma soprattutto parzialmente incapace di intendere e di volere. Queste le conclusioni della perizia del professor Rocco Zoccali, neuropsichiatra consulente della difesa di Antonella Marrella, la donna che abbandonò la madre invalida a casa – lasciandola morire – per andare in vacanza in Abruzzo. Secondo la tesi avanzata dal neuropsichiatra, la donna non sarebbe in grado di comprendere perfettamente ciò che le accade intorno: ai colloqui si sarebbe mostrata spesso in fase maniacale e delirante, incapace di comprendere il motivo di ciò che ha fatto. La perizia è stata depositata il 24 giugno in tribunale.

Marrella, che oggi è reclusa nel carcere di Rebibbia, ha raccontato varie volte di essere andata via di casa per sfuggire al compagno violento. A entrambi è stata sospesa la potestà genitoriale, i figli sono stati affidati a una casa famiglia. Solo pochi mesi prima di andare in vacanza lasciando la madre a morire di stenti, la donna aveva denunciato il compagno per maltrattamenti. Per questo gli avvocati della difesa, Antonino Castorina e Davide Barillà, avevano annunciato di voler richiedere una perizia psichiatrica per valutare lo stato mentale della donna al momento dei fatti. Non è escluso, sempre per la difesa, che possa aver avuto un black out causato dal forte stress.

Antonella Marrella, un tempo ricercatrice universitaria, è stata arrestata con l'accusa di omicidio lo scorso giugno. La 50enne era andata in vacanza con i figli in Abruzzo lasciando la madre, invalida e con un glaucoma, quindi praticamente cieca, da sola nella loro abitazione di Montelibretti. L'anziana 84enne non aveva però modo di provvedere a se stessa: è così morta di stenti, senza poter né mangiare né bere, né chiedere aiuto dato che in casa non c'erano telefoni. A trovare la donna, ormai deceduta, sono stati i carabinieri: erano andati a casa delle donne per notificare un atto, ma quando hanno sentito l'odore del corpo in decomposizione sono entrati, scoprendo cosa era accaduto e rintracciando la figlia. Marrella, mentre era in vacanza, diceva che la madre era a casa con la badante.

Per l'accusa, Marrella sarebbe stata perfettamente consapevole che la madre sarebbe morta. Inizialmente agli arresti domiciliari, è stata poi trasferita in carcere dopo il ritrovamento di alcuni ‘pizzini' in cui pianificava la fuga. Da allora è reclusa a Rebibbia, dove è stata anche aggredita da altre detenute. La prossima udienza del processo si terrà il 9 ottobre.

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