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Un sit-in per Patricia sbranata dai cani: “Verità sulle foto del suo corpo dilaniato condivise nelle chat”

Il cognato di Patricia Masithela sbranata dai cani ha organizzato un sit-in al Tribunale di Latina, per chiedere verità sulle foto del suo corpo dilaniato.
A cura di Alessia Rabbai
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Patricia Masithela
Patricia Masithela

"Come famigliari chiediamo risposte e verità su chi ha scattato le foto al corpo dilaniato di Patricia, per poi condividerle nelle chat". Fabio Pacini, il cognato di Patricia Masithela, ha organizzato un sit-in in programma per oggi, giovedì 11 dicembre. L'appuntamento è dalle ore 10 alle 12 davanti al Tribunale di Latina.

Con cartelli e striscioni chiederanno alla Procura della Repubblica controlli decisi e approfonditi verso i sanitari che erano di turno quando sono state scattate le foto di Patricia all'interno dell'ambulanza e al pronto soccorso, affinché la vicenda non venga dimenticata.

Un appello a partecipare alla manifestazione lanciato anche su Facebook. Ad essere presenti al presidio davanti al Tribunale amici e famigliari. Patricia Masithela è morta a ventisei anni, sbranata dai cani dell'ex compagno nell'abitazione in via Piccarello a Latina a gennaio scorso.

"Accertamenti seri sui sanitari di turno"

"Abbiamo presentato una denuncia undici mesi fa per i fatti che riguardano le foto scattate al corpo dilaniato di Patricia, immagini condivise nelle chat. Un gesto crudele e violento, che ha riempito di sofferenza noi famigliari. Con il nostro legale abbiamo rintracciato le foto e le abbiamo inviate in Procura, avanzando la richiesta che venisse aperto un procedimento – spiaga Fabio a Fanpage.it – Ad oggi non sono mai stato sentito né convocato dalle forze dell'ordine.

Circa due mesi fa abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti ma anche in questo caso non abbiamo ricevuto risposta. Davanti al silenzio che stiamo ricevendo ho deciso di muovermi da solo e tramite il mio avvocato Lucio Teson abbiamo depositato in Procura ulteriori elementi. A noi famigliari nessuno dice nulla, nessuno parla, nessuno tra le persone che erano presenti quando le foto sono state scattate dice cosa sa. Chiediamo che vengano fatti accertamenti seri sui sanitari che erano di turno".

"Nessuno vuole fare nomi"

Le foto del corpo dilaniato di Patricia sono state prima scattate all'interno dell'ambulanza e poi al pronto soccorso. Immagini che sarebbero state condivise nelle chat tra sanitari fino ad arrivare a persone che con la realtà dell'ospedale non c'entrano nulla, come ad esempio alcuni conoscenti del cognato di Patricia.

"Mi hanno chiamato chiedendomi se avessi visto le foto e dicendomi che gliel'avevano madate degli amici sanitari, senza però specificare chi fossero perché appunto li conoscevano e non se la sentivano di fare nomi. Un infermiere ha testimoniato l'esistenza di queste foto, ma ciò non è bastato, almeno per quanto ne siamo a conoscenza, ad aprire un procedimento penale. Nessuna novità spiega, neanche sul fronte della morte di Patricia, le indagini sono ancora in corso. Fabio è convinto: "quella sera cercava l'ex".

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