Ucciso in spiaggia a Torvajanica: arrestato ad Abu Dhabi il presunto mandante dell’omicidio

Il latitante Altin Sinomati, cercato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma è stato arrestato il 10 ottobre 2025 ad Abu Dhabi dalla polizia degli Emirati Arabi Uniti. L'uomo è sospettato di essere il mandante dell'omicidio di Selavdi Shehaj, detto Passerotto, avvenuto il 20 settembre 2020 fra i bagnanti che affollavano la spiaggia di Torvajanica. Secondo le indagini congiunte di carabinieri e polizia, Sinomati avrebbe pagato 150mila euro all'esecutore dell'assassinio Raul Esteban Calderon.
L'arresto dopo il mandato di ricerca internazionale
Le forze dell'ordine emiratine sono entrate in azione, con il contributo del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip), a seguito del mandato di ricerca internazionale, anche noto come "Red Notice", diffuso dall'Antimafia italiana. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Sinomati era uno dei principali canali di approvvigionamento di cocaina a Roma attraverso un'organizzazione, che è stata smantellata dai carabinieri il 18 marzo scorso. Proprio durante quest'operazione si è rifugiato negli Emirati Arabi, dove ha spostato la sua sede operativa.

L'omicidio di Salvdi Shehaj a Torvajanica: Sinomati presunto mandante
Sinomati è imputato per spaccio e anche indagato per l'omicidio di Salvdi Shehaj avvenuto sulla spiaggia di Torvajanica il 20 settembre 2020. Le indagini, condotte congiuntamente dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, dalla Squadra Mobile della Questura di Roma, lo hanno identificato come il mandante del delitto per cui sono già stati condannati in primo grado all'ergastolo Raul Esteban Calderon come esecutore materiale del delitto e Giuseppe Molisso per omicidio in concorso.
Calderon si sarebbe avvicinato alla vittima, che come altre centinaia di persone si stava godendo il mare, travestito da runner per poi freddarlo con vari colpi di pistola. Nello stesso procedimento sono stati condannati a tre anni Guido Cianfrocca per aver fornito l'arma e Luca De Rosa, per aver procurato al killer la moto usata per la fuga.
Sarebbe stato, però, Sinomati ad orchestrare quello che i pm hanno definito un "omicidio mafioso". Per fare il lavoro sporco, avrebbe pagato 150mila euro a Calderon, che a marzo è stato condannato in primo grado all'ergastolo anche per l'assassinio, avvenuto il 7 agosto 2019 a Roma con modalità simili, di Fabrizio ‘Diabolik' Piscitelli, capo ultras della Lazio e narcotrafficante.