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Uccide la moglie e si spara, trovate delle lettere in casa: “Prendetevi cura dei nostri amati gatti”

I carabinieri hanno trovato alcune lettere a casa di Antonio Pomilia e Margherita Cannone, che annunciano le loro intenzioni di uccidersi, perché gravemente malati. Una di queste parla dei loro gatti: “Prendetevene cura”.
A cura di Alessia Rabbai
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Antonio Pomilia, a destra la casa dove si è consumato l'omicidio-suicidio
Antonio Pomilia, a destra la casa dove si è consumato l'omicidio-suicidio

Antonio Pomilia e sua moglie Margherita Cannone, prima di morire nel pomeriggio di venerdì scorso 29 marzo, hanno lasciato alcune lettere in casa, che i carabinieri hanno trovato e sequestrato. Alcune di queste sono dedicate ai loro amati gatti: "Prendetevi cura di loro" ci sarebbe scritto. Si tratta di vari messaggi manoscritti, come riporta Il Corriere della Sera, nei quali l'ex pilota in pensione ha spiegato i motivi dell'intenzione di togliersi la vita. Una delle lettere ritrovate sarebbe firmata anche dalla donna. Sulla vicenda indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura. Antonio, ex pilota in pensione, ha sparato alla moglie per poi uccidersi, entrambi erano malati di cancro, lui terminale.

Lutto ad Albano per la scomparsa di Antonio e Margherita

I drammatici fatti accaduti ad Albano hanno scosso la comunità, durante le celebrazioni religiose in attesa della Pasqua: "Raggiunto dalla triste notizia poco prima della Via Crucis di venerdì sera, sono addolorato e sconvolto per il gesto compiuto da due nostri concittadini – è il messaggio pubblicato su Facebook dal sindaco di Albano, Massimiliano Borelli – Rivolgo alle rispettive famiglie il mio cordoglio ed esprimo la vicinanza dell'intera comunità".

Antonio Pomilia ha sparato alla moglie Margherita e si è ucciso

Secondo quanto ricostruito finora i fatti sono accaduti a Cecchina, frazione di Albano Laziale, in provincia di Roma. Antonio Pomilia, ottantatreé anni, ha ucciso sua moglie Margherita, di settantotto, con un colpo di pistola alla testa, e si è tolto la vita con la stessa arma. A dare l'allarme è stato il vicino di casa, che ha udito gli spari e ha subito pensato al peggio. Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, sul posto è giunto il personale sanitario in ambulanza e i carabinieri. A chiamare i militari sarebbe stata anche una parente, che l'uomo aveva contattato poco prima di uccidersi, per dirle tutto. Non avevano figli, soffrendo di patologie serie avevano paura di vivere l'uno senza l'altra.

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