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Turista rischia di morire a Roma per un gelato: “Allergica alle noci, hanno detto che non c’erano”

Una giovane turista americana ha rischiato di morire a Roma a causa di uno shock anafilattico dopo aver mangiato un gelato. “Ho chiesto se conteneva noci e il personale mi ha detto di no. Ma solo pochi minuti dopo averlo mangiato ho sentito la lingua e la gola che iniziavano a formicolare, e con il passare del tempo i miei occhi hanno iniziato a gonfiarsi, insieme alle labbra”.
A cura di Natascia Grbic
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Una ragazza di 22 anni è quasi morta dopo aver mangiato un gelato a Roma. È accaduto a una 22enne originaria del Texas, venuta nella capitale insieme alla madre per una vacanza. Il 28 settembre, complice il caldo in città, ha deciso di prendere un gelato in un bar. Ed è qui che è iniziato il suo incubo, con la grave reazione allergica che le ha scatenato uno shock anafilattico che, se non fosse stato preso in tempo, le sarebbe stato letale. "Mi dissero che il gelato era fatto solo con frutta, cioccolato e acqua senza ingredienti aggiunti – ha dichiarato la giovane, intervistata dal The  Mirror – Ho chiesto se conteneva noci e il personale mi ha detto di no. Ma solo pochi minuti dopo averlo mangiato ho sentito la lingua e la gola che iniziavano a formicolare e con il passare del tempo, i miei occhi hanno iniziato a gonfiarsi, insieme alle labbra". La 22enne ha dovuto usare il farmaco salvavita che ha sempre con sé essendo un soggetto allergico. Portata in ospedale in codice rosso, fortunatamente ora sta bene e può raccontare la sua storia.

"Una volta arrivato in ospedale sono svenuta, mi sono svegliata pensando che stessi morendo. Se non avessi avuto il mio EpiPen sarei morta". Arrivata in un quartiere centrale di Roma, la 22enne ha mangiato il gelato verso le 16.48. Dopo appena dieci minuti ha cominciato ad avere la prima reazione allergica. "Mi è stato detto che il gelato era vegano, il che avrebbe dovuto essere una bandiera rossa per me dato i prodotti vegani sono spesso realizzati con noci", ha dichiarato. "Sono andata direttamente in farmacia e ho preso un antistaminico, ma continuava a peggiorare. Sono quindi salita su un taxi per tornare all'Airbnb dove ho chiamato il mio medico e mi ha detto che dovevo usare il mio EpiPen: avevo paura di farlo perché sapevo che sarei dovuta andare in ospedale". La 22enne è arrivata in ospedale per le 18.30, è stata dimessa verso mezzanotte. Ma spera che quanto capitato a lei non accada mai più. "Sarebbe utile per le persone che soffrono di allergie se gli stabilimenti alimentari etichettassero il loro cibo".

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