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Truffa sulla benzina ad Ama: accertamenti su 20 netturbini

Transazioni ravvicinate, rifornimenti di mezzi aziendali che risultavano parcheggiati. Ama ha avviato un’indagine interna nei confronti di venti dipendenti, sospettati di aver addebitato benzina in realtà utilizzata per spostamenti privati. Raggi: “Se è vero hanno rubato direttamente dalle tasche dei romani”.
A cura di Alessia Rabbai
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Avrebbero sfruttato le carte carburante a loro disposizione addebitando all’azienda il costo di rifornimenti mai avvenuti o non utilizzati per ragioni di lavoro. Venti dipendenti di Ama sono sottoposti a un'indagine interna dall'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città. A renderlo noto la sindaca di Roma Virginia Raggi. Transazioni ravvicinate, rifornimenti di mezzi aziendali che risultavano parcheggiati. Si tratta di una serie di indizi che hanno fatto emergere movimenti sospetti e che hanno spinto l'azienda a far luce sulla questione, per verificare eventuali responsabilità a carico dei dipendenti sospettati di essere responsabili dell'accaduto.

Raggi: "Episodi intollerabili, chi sbaglia paga"

Episodi che, se confermati, la sindaca Raggi definisce "intollerabili". "Un vero e proprio schiaffo in faccia ai tanti dipendenti che lavorano onestamente: se così fosse, avrebbero rubato direttamente dalle tasche dei romani. Tutto questo sarebbe inaccettabile e deve essere chiaro che chi sbaglia paga" si legge in un post pubblicato dalla prima cittadina sui social network.

Due anni fa dipendente Ama denunciato e sospeso per aver tentato di rubare gasolio

"Qualche tempo fa avevamo ‘beccato’ un dipendente che rubava gasolio dai serbatoi aziendali" spiega Raggi, riferendosi a quando, nel luglio del 2018 il lavoratore è stato sorpreso mentre ha tentato di rubare il carburante dal distributore dello stabilimento aziendale di Rocca Cencia. "Era stato identificato, denunciato, sospeso e sanzionato – continua Raggi e chiarisce – State certi che eventuali colpevoli pagheranno anche questa volta. Non possiamo tollerare che poche mele marce inquinino il lavoro portato avanti da tanti lavoratori onesti".

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