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Taglio da 50 milioni alla Metro C in manovra, l’assessore Onorato: “Grave errore, Meloni intervenga”

Bocciati in Senato gli emendamenti contro il taglio da 50 milioni alla Metro C di Roma. L’assessore Alessandro Onorato: “A rischio un progetto da un miliardo”.
A cura di Francesco Esposito
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L’assessore Alessandro Onorato
L’assessore Alessandro Onorato

"Un grave errore a cui mi auguro che la presidente Meloni metta rimedio". Così Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, ha commentato a Fanpage.it la conferma del taglio da 50 milioni ai finanziamenti del governo alla Metro C. I moltissimi emendamenti proposti dalle opposizioni in Senato, che chiedevano il ripristino della cifra e l'aumento del budget per la mobilità di Roma, sono stati bocciati in commissione Bilancio. La questione, però, non è chiusa: il Partito Democratico e non solo continueranno la battaglia per la terza linea della metropolitana fino al 30 dicembre, quando la manovra dovrà essere chiusa e approvata.

Le conseguenze del taglio per la tratta T1 della Metro C

Il taglio andrebbe a impattare sui tempi e sul progetto della tratta T1 della Metro C, quella che collegherà la stazione di Clodio/Mazzini con il nuovo capolinea di Farnesina, passando dal quartiere Flaminio con la fermata Auditorium. "Si tratta di un'opera essenziale per la capitale d’Italia – aggiunge l'assessore Onorato -. Collegherà tutta la città, cambierà la viabilità di Roma con una tratta che arriverà a toccare anche luoghi come lo Stadio Olimpico, il Palazzetto dello Sport di viale Tiziano e l'Auditorium Parco della Musica". Tutti punti di grande concentramento oggi sprovvisti di un collegamento rapido come sarebbe quello della metropolitana.

Il tratto T1 della Metro C (Immagine da Roma Metropolitane)
Il tratto T1 della Metro C (Immagine da Roma Metropolitane)

"A rischio un progetto da quasi un miliardo per un taglio da 50 milioni"

"È da irresponsabili tagliare il finanziamento a cantieri in corso – aggiunge Onorato a Fanpage.it -. Mi auguro che, dopo le rassicurazioni che sono state fatte, il Governo non penalizzi Roma mettendo a rischio, per un taglio di 50 milioni, un progetto da quasi un miliardo di euro". Quello della metro C, infatti, è un progetto di lungo corso e rientra nella vecchia Legge Obiettivo del 2001, per cui non si può approvare un'opera pubblica se non sono prima stati stanziati tutti i fondi necessari alla sua realizzazione.

Il Campidoglio aveva realizzato un piano d'esecuzione da 900 milioni di euro, "una cifra già molto risicata", aveva detto a Fanpage.it a ottobre l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. Anche se questi 50 milioni venissero "spostati" più avanti nel tempo, il taglio obbligherà a presentare un progetto definitivo più risicato se si vuole a iniziare a scavare la tratta T1 nella seconda metà del 2026. Tramonterebbe l'idea del parcheggio di scambio da seicento posti auto a Farnesina. Inoltre, erano già stati eliminati i ‘tronchetti' di ricovero per i treni a piazzale Clodio, fondamentali nei casi di emergenza e chiusura della tratta perché i treni sarebbero potuti partire dalla T2 e non si sarebbe dovuto interrompere l'intero servizio.

Bocciati gli emendamenti del Pd e di Claudio Lotito

Per questo erano entrati in azione, chiamati alle armi dal sindaco Roberto Gualtieri, alcuni senatori romani del Pd come Filippo Sensi, Beatrice Lorenzin, Cecilia D'Elia, Daniele Manca e Antonio Misiani, che hanno proposto decine di emendamenti alla legge di bilancio. Ma anche il senatore di Forza Italia e presidente della Lazio Claudio Lotito. La futura fermata di Auditorium, infatti, sorgerà a circa 150 metri dallo Stadio Flaminio, che la società biancoceleste vorrebbe prendere in concessione e ristrutturare.

Non è ancora finita fino al 30 dicembre, ma il Campidoglio inizia a studiare piani di riserva, che, però, non sarebbero graditi ai cittadini. Secondo quanto riferito a ottobre dall'assessore Patané, infatti, nel caso in cui tagli di questo tipo dovessero verificarsi anche l'anno prossimo, cambierebbero i progetti di lavorazione della T1. Le ‘talpe', le grandi macchine di scavo delle tratte della metropolitana, dovrebbero essere calate a piazzale Clodio e non a Farnesina. Questo significa che centinaia di camion di terra di scavo al giorno dovrebbero attraversare un'area congestionata dal traffico anziché una meno urbanizzata e vicina alla tangenziale.

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