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Stupro di Capodanno, mamma al figlio indagato: “Basta cavolate, fai i nomi”. Lui: “Non sono infame”

La risposta del ragazzo alle richieste della madre: “I carabinieri so’ degli infami, prendo il tagliacarte e glielo dò in gola. Io so’ psicopatico. Se mi metto la loro divisa, per me è uno stupro”.
A cura di Enrico Tata
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Una mamma parla al figlio, minorenne, e gli chiede di dire tutta la verità sulla festa di Capodanno 2020 durante la quale una ragazza di 16 anni è stata violentata. La conversazione telefonica è stata intercettata e il Corriere della Sera ne ha pubblicato ampi stralci. La signora chiede al ragazzo di raccontare ai carabinieri quanto accaduto, ma il diretto interessato risponde che non vuole fare la spia. La telefonata è avvenuta, stando a quanto si apprende, tra il 10 e l'11 febbraio 2021.

La conversazione tra mamma e figlio indagato: "Te zozzi la vita per niente"

"Basta cavolate, te zozzi la vita per niente. Devi essere leale e piantarla di dire che stavi alla festa da solo. Se non dici la verità, diventi indagato, ed è peggio. Qui c’è stata una brutta cosa, tu continui a sta’ contro i carabinieri, te la fanno pagà. È la legge", ha provato a convincerlo la madre. Questa la risposta del ragazzo: "I carabinieri so' degli infami, prendo il tagliacarte e glielo dò in gola. Io so’ psicopatico. Se mi metto la loro divisa, per me è uno stupro". La mamma ha insistito "Lavorano, cercano la verità. Se la ragazza è stata in ospedale, allora è stata stuprata. Pertanto gli devi dire la verità, basta cavolate. Lo so che non hai fatto niente, altrimenti mi facevi schifo, anche se sei figlio mio". Questa conversazione, riporta ancora il Corriere, è avvenuta dopo che il minorenne era stato già ascoltato come persona informata sui fatti e prima del secondo interrogatorio. Alle domande degli investigatori, il giovane non aveva risposto e allora la madre aveva provato a convincerlo. Alla fine della telefonata, il figlio aveva raccontato la sua versione dei fatti: "C’ho avuto una mezza cosa. Mi ha detto di volere un rapporto. Siamo andati nel bagno, io e lei. Come fai a damme lo stupro?".

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