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Studenti in tenda protestano davanti alla Sapienza: “Non troviamo stanze da affittare”

La Sapienza si è “svegliata” con un nuovo presidio degli studenti e delle studentesse, che protestano in tenda contro il caro affitti e le stanze che non ci sono.
A cura di Alessia Rabbai
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Gli studenti in tenda manifestano davanti alla Sapienza
Gli studenti in tenda manifestano davanti alla Sapienza

Gli studenti e le studentesse della Sapienza dalla da ieri sera domenica 24 settembre hanno raggiunto l'Università e hanno installato le tende a piazzale Aldo Moro. Una trentina di ragazzi e ragazze, lo slogan è ‘il Governo dorme e noi dove dormiamo?'. Continua la protesta, già in corso da mesi, non solo contro il caro affitti, che vede moltissimi giovani impossibilitati a pagare affitti sempre più alti nelle città, come Roma dove vogliono studiare, ma anche con la mancanza di spazi. "Negli ultimi mesi le cose sono peggiorate e il governo non ha affrontato la situazione" dicono, mentre è in corso il presidio che andrà avanti. "Sinistra universitaria Sapienza e udu sapienza saranno qui fino a che non avranno risposte".

"Da maggio scorso nulla è cambiato, non c'è stata una risposta politica a livello nazionale o regionale – spiega contattato da Fanpage.it Mattia Santarelli, Sinistra Universitaria – La situazione è peggiorata, perché in molti tra studenti e studentesse hanno cercato e trovato casa prima muovendosi già a giugno scorso per la paura di non trovarla, in molti però sono rimasti esclusi. Le zone in cui abitualmente alloggiano universitari come Piazza Bologna, Tiburtina e Monti Tiburtini sono sature: la parola d'ordine è disperazione". Oltre al caro affitti come gli studenti dicono rimasto invariato, c'è il fatto come sottolineano gli studenti che le stanze a disposizione per essere affittate non bastano più.

"L'anno scorso le condizioni erano indecenti: 600 euro per una singola di pochi quadri, mentre quest'anno non c'è proprio posto. Chi inizia a cercare adesso non trova nulla, di contro è aumentato numero di persone che vanno a vivere in quartieri distanti dall'università, come ad esempio Monteverde o che rimangono appoggiati da amici che hanno già casa, perché le lezioni iniziano e vogliono stare a Roma, in attesa che nei prossimi mesi si liberi qualcosa".

Gli studenti e le studentesse annunciano che resteranno in presidio fino a quando non verranno ascoltati e non arriveranno risposte: "Mentre la scorsa volta c'era stata un'apertura da parte dei vertici dell'Università con un tavolo di confronto, ora non ci basta. Vogliamo un segnale politico forte e un nuovo confronto serio, al termine del quale ci vengano presentate soluzioni concrete. Continueremo la protesta ad oltranza".

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