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Studentesse nella metro verso l’8 marzo: “No al dress code nelle scuole, sul mio corpo decido io”

Si sono riversate nella metropolitana di Roma che in breve tempo è stata invasa da fazzoletti fucsia e striscioni: anche le studentesse domani, 8 marzo, scendono in piazza.
A cura di Beatrice Tominic
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Si sono riversate nella stazioni e nei vagoni dei treni della metropolitana di Roma nel tardo pomeriggio: le studentesse della capitale hanno deciso di mostrare a tutte e tutti come e perché nella giornata di domani, martedì 8 marzo, scendono in piazza per celebrare lo Sciopero Transfemminista Globale.

Con la musica ad alto volume, passamontagna e fazzoletti fucsia in testa e al collo, manifesti, pantaloncini corti e ombelico scoperto per rivendicare il proprio diritto di vestirsi (o svestirsi) a proprio piacimento, le studentesse, sia delle scuole che delle università di Roma, hanno scelto di occupare spazio sui mezzi pubblici della capitale in previsione della giornata di domani. Anche loro domani si ritrovano nelle strade e nelle piazze della città di Roma in occasione delle manifestazioni per rivendicare i propri diritti e la propria autodeterminazione: "Scendiamo in piazza per un corteo, per una marea femminista e trasnfemminista", dice una ragazza su uno dei treni della linea A della metropolitana di Roma.

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Il caso del liceo scientifico Righi

Le giovani ragazze domani manifestano anche contro il dress code imposto dalle scuole, contro tutti e tutte coloro che credono di poter decidere sui loro corpi. Va ricordato che proprio un mese fa una professoressa del liceo scientifico Righi si è rivolta ad una ragazza che aveva alzato un poco la maglietta mostrando l'ombelico durante l'intervallo, offendendola. Tutta la scuola, sia ragazzi che ragazze, in quell'occasione si è mobilitata in solidarietà alla giovane: la protesta degli studenti, avvenuta qualche settimana fa, ha visto tutti e tutte le giovani della scuola, vestiti con minigonne o crop top in solidarietà alla ragazza.

L'appello di Non Una di Meno a tutti gli studenti

È anche agli studenti e alle studentesse che si rivolge un paragrafo della lettere aperta di Non Una di Meno per la giornata di domani: "Da più di due anni stanno lottando per poter avere un’istruzione che apra possibilità di autodeterminazione e non solo un destino precario, e contro le politiche pandemiche che hanno trattato la scuola come qualcosa di irrilevante, che si può interrompere in ogni momento mentre la produzione deve andare a tutti i costi – scrivono nella lettera aperta – Sappiamo quanto è pesato l’isolamento della didattica a distanza sulle vite di tutte e tuttə, quanto ha aumentato la difficoltà di sentirsi e liberə da situazioni familiari opprimenti e dal peso delle disuguaglianze sociali. L’8M è per chi in tutte le scuole sta lottando per liberare l’istruzione dalle disuguaglianze, per chi vuole un’educazione che finalmente riconosca la ricchezza delle nostre differenze."

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