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Studentessa del liceo Plinio si toglie la felpa e resta in top, il prof: “O ti copri o ti denudi”

La vicenda accaduta questa mattina in classe. Dopo il prof si è rivolto ad un compagno di classe e ha aggiunto: “È talmente sexy da farti cambiare sponda”.
A cura di Beatrice Tominic
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L'azione del Collettivo 20 Novembre fuori dal liceo
L'azione del Collettivo 20 Novembre fuori dal liceo

"O ti copri o ti denudi", questa la frase che un docente avrebbe rivolto questa mattina ad una sua alunna, in una delle classi del liceo Plinio Seniore in centro a Roma. La frase sarebbe stata pronunciata dal professore dopo che la ragazza si è tolta la felpa ed è rimasta in aula indossando un top sportivo.

Ha continuato a bersagliare la ragazza con frasi sessiste fino a quando non ha coinvolto anche un suo compagno di classe e, etichettandolo come omosessuale. Secondo quanto denunciato dagli studenti, gli avrebbe detto, riferendosi alla ragazza: "È talmente sexy da farti cambiare sponda".

L'azione degli e delle studenti

La posizione degli e delle studenti in merito a quanto accaduto oggi in aula è stata immediatamente chiara. I ragazzi e le ragazze del Collettivo 20 Novembre hanno immediatamente denunciato pubblicamente quanto accaduto: "Un comportamento grave, sessista e verbalmente violento: un clima non sicuro all'interno della scuola". In una riunione convocata d'urgenza sono emersi anche altri episodi che hanno visto coinvolti anche altri docenti.

"Ciò che la scuola non ci insegna ma che sfortunatamente ci mostra è che una radice di sessismo e di omofobia permane nella nostra società, anche nei luoghi del sapere, che dovrebbero essere luoghi di apprendimento liberi da discriminazioni e sicuri per tutti e tutte – hanno denunciato gli e le studenti del Collettivo 20 Novembre – Quante generazioni ancora dovranno passare prima che si possa fare scuola senza ricevere commenti degradanti, sessisti e omofobi sul proprio abbigliamento o abbracci troppo stretti o sguardi fissi e indesiderati? È inaccettabile che si assista a episodi di questo genere, soprattutto dentro scuola, serve una presa di posizione chiara della scuola riguardo l'accaduto".

Facendo riferimento al nuovo governo dall'associazione hanno poi aggiunto: "È la stessa mentalità che unisce le forze partitiche di questo nuovo governo, che ha annunciato di non voler modificare i diritti su carta, ma sta dimostrando di voler rendere sempre meno accessibili pratiche come l'aborto e ha presentato un ddl che vorrebbe riconoscere il feto come soggetto giuridico. A questa mentalità saremo opposizione e il 18 novembre manifesteremo in tutta Italia".

L'episodio al Righi lo scorso anno

Non è la prima volta che si verifica un episodio simile. Già nel febbraio dello scorso anno, in un altro liceo della capitale, allo scientifico Righi, una docente aveva rimproverato una ragazza che si era scoperta la pancia, chiedendole, in maniera denigratoria: "Ma che stai sulla Salaria?"

Le proteste non sono tardate ad arrivare e dopo qualche giorno appena tutti gli e le studenti si sono presentati in minigonna o bermuda, con l'ombelico scoperto e sono entrati alla seconda ora. Si sono fermati in presidio davanti all'ingresso del liceo per denunciare la situazione. Con due striscioni, uno con scritto Righi zona fucsia e un altro con Benvenut* nel Medioevo, la posizione del corpo studentesco è stata evidente: "La colpa è nella nostra autodeterminazione, ma il corpo è mio e lo uso come mi pare", hanno dichiarato ragazze e ragazzi in solidarietà della studente offesa.

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