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Stop feti sepolti col nome della madre: “Tuteliamo chi abortisce, tomba o cremazione saranno anonime”

Le nuove regole prevedono che si possa scegliere tra la sepoltura o la cremazione. “Questa modifica è un atto dovuto per ristabilire i giusti criteri di dignità e per dare un segnale di vicinanza alle donne che in un momento drammatico hanno anche visto violate la libertà di autodeterminazione, la privacy e il diritto di scelta”.
A cura di Natascia Grbic
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Non ci saranno più i nomi delle donne sui cippi funerari dei feti abortiti. La Giunta capitolina ha approvato oggi la proposta di modifica a due articoli del Regolamento di polizia cimiteriale, in modo da garantire l'anonimato alle donne che hanno dovuto interrompere la gravidanza oltre il terzo mese. Le nuove regole prevedono che si possa scegliere tra la sepoltura o la cremazione. Nel caso in cui si decida per la prima opzione, sul ceppo funerario sarà indicato solo un codice alfanumerico associato al protocollo della richiesta. Nel caso in cui la donna decida di non esprimersi sarà l'Asl a intervenire, e il codice alfanumerico sarà quello dell'azienda sanitaria. L'elenco dei protocolli si troverà al cimitero, con l'accesso consentito solo alla donna e agli aventi diritto.

In questo modo si dovrebbero evitare situazioni incresciose come quelle avvenute negli scorsi anni, in cui diverse donne hanno trovato nei cimiteri delle tombe con il loro nome scritto su delle croci. Molte di loro non hanno mai dato il consenso alla sepoltura, e non avevano la minima idea che il feto si trovasse al cimitero. Una violenza per loro, che hanno visto violato il loro diritto alla riservatezza in un momento così delicato della loro vita. Lo scoppio di questi casi in tutta Italia ha sollevato un mare di proteste, che hanno portato diversi comuni, tra cui ora anche quello di Roma, a modificare il Regolamento di polizia cimiteriale. O, quantomeno, ad applicarlo. Era già previsto, infatti, che in caso di mancato consenso il cippo funerario sarebbe dovuto rimanere anonimo. Una regola non applicata, considerando il gran numero di donne che hanno trovato il loro nome nel ‘Giardino degli Angeli' al cimitero Flaminio.

"Dalla parte delle donne, senza se e senza ma – ha dichiarato l'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi – ogni donna deve poter scegliere tra cremazione e sepoltura e lo deve fare nella più completa riservatezza. Con l’introduzione del codice alfanumerico e del registro anonimo all’interno del Cimitero impediremo che si ripeta quanto accaduto nel 2020 al Flaminio". L'assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli ha aggiunto: "Oggi è un giorno molto importante per i diritti delle donne. Con l’approvazione della delibera di Giunta che va a modificare il regolamento cimiteriale abbiamo ristabilito il diritto alla riservatezza. Questa modifica è un atto dovuto per ristabilire i giusti criteri di dignità e per dare un segnale di vicinanza alle donne che in un momento drammatico hanno anche visto violate la libertà di autodeterminazione, la privacy e il diritto di scelta. Sono fiera e felice di aver contribuito a questo risultato, il cambiamento di una città parte soprattutto dai diritti e dalla vicinanza verso chi soffre. La Capitale in questo si sta evolvendo molto e credo sia il regalo più bello per questo Natale di Roma”.

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