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Indagine sui ‘prezzi gonfiati’ per il termovalorizzatore, Zuccalà (M5s): “Gualtieri blocchi la gara”

“Alla luce delle indagini sull’acquisto dei terreni di Santa Palomba, andrebbe bloccata la gara. Non è un obbligo, ma moralmente sarebbe opportuno sospendere le procedure in corso”, ha detto ai microfoni di Fanpage.it, ex sindaco di Pomezia e capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio.
A cura di Enrico Tata
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Il terreno di Santa Palomba dove dovrebbe essere costruito il termovalorizzatore di Roma è stato acquistato a prezzi maggiorati? Il suo valore è passato in vent'anni da 475mila euro a 7,5 milioni, cifra che è stata sborsata per l'acquisizione. Su questa ipotesi stanno indagando i pm della procura di Roma.

Adriano Zuccalà, ex sindaco di Pomezia e capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, si tratta di speculazione?

Che qualcuno abbia speculato è evidente. Che sia un'operazione lecita o meno, lo stabiliranno gli inquirenti. Mi fa piacere che siano state aperte le indagini su questa vicenda e mi auguro che i pm facciano chiarezza. Vent'anni fa quel terreno valeva 475mila euro e questa cifra, invece di diminuire come è accaduto in tutto il mercato dei terreni, è aumentata più di dieci volte. C'è qualcosa che non torna e per questo va fatta chiarezza.

Alla luce di queste indagini, la gara per la realizzazione del termovalorizzatore andrebbe sospesa?

Non è un obbligo, ma moralmente sarebbe opportuno sospendere le procedure in corso. Se così non fosse, rischieremmo magari di trovarci con lavori già avviati di fronte a nuove evidenze in merito all'iter di aggiudicazione del terreno. Dal punto di vista politico, stiamo arrivando a un punto di non ritorno, perché mi sembra evidente che il sindaco Gualtieri abbia l'intenzione di tirare dritto su questa strada. Dal punto di vista amministrativo, invece, siamo ancora in tempo per fermare tutto e ripensare rapidamente all'obiettivo da percorrere in modo da ripulire finalmente la città di Roma dai rifiuti. Con il termovalorizzatore stiamo soltanto perdendo tempo. Come abbiamo sempre detto, c'è una soluzione più immediata e veloce, che prevede impianti più piccoli per il recupero di materia.

Come sappiamo, il termovalorizzatore sarà completato soltanto dopo il Giubileo del 2025. Una contraddizione?

Non è una contraddizione, è la contraddizione. Sono stati conferiti poteri speciali a un commissario, che in questo è anche il sindaco di Roma, per risolvere i problemi della Capitale sui rifiuti. La soluzione prospettata da Gualtieri sarà realizzata solo dopo il Giubileo, ma al commissario è stato chiesto di risolvere il problema entro il 2025, non dopo l'Anno Santo. La soluzione, quindi, non può essere questa, è evidente. Come sappiamo, questo impianto sarà operativo nel 2028, se tutto andrà bene…

Ma il sindaco Gualtieri sostiene, a ragione, che fino ad ora tutte le pronunce giudiziarie sono a favore del termovalorizzatore…

È vero, ma semplicemente perché la normativa non impedisce di realizzare inceneritori e probabilmente, sul piano operativo, sono state rispettate tutte le procedure (in attesa dell'esito delle indagini sull'acquisto del terreno). Quello che noi solleviamo è invece un problema politico, sui tempi, come abbiamo visto, e sulle decisioni in merito alla gestione dei rifiuti per i prossimi trent'anni. Con la scelta dell'inceneritore, Gualtieri sta ipotecando il futuro dei nostri figli, puntando a incenerire i rifiuti e non al recupero della materia. È vero, fino ad ora i giudici hanno dato ragione al sindaco in merito al processo amministrativo, ma la ragione delle nostre critiche è legata alle scelte politiche di Gualtieri, che restano profondamente sbagliate.

Qualche settimana fa il sindaco ha finalmente ricevuto in Campidoglio i sindaci dei comuni dei Castelli Romani. Una riunione che i primi cittadini hanno definito una presa in giro, è d'accordo?

È stata una farsa, prima di tutto per i tempi con cui è stata convocata. Gualtieri è il sindaco della Città Metropolitana e rappresenta anche gli interessi di quei sindaci, che non sono stati in alcun modo coinvolti nelle decisioni sul termovalorizzatore. Il sindaco è invece andato avanti per la sua strada, facendo una scelta profondamente sbagliata. Nel frattempo, però, la popolazione ha cominciato a protestare e Gualtieri ha capito che avrebbe dovuto fare qualcosa per coinvolgere quei cittadini e quei territori. Ma lo ha fatto male e fuori tempo massimo. Ai sindaci ha semplicemente esposto la sua idea senza alcun confronto. Li ha convocati, e quindi ha fatto il passaggio istituzionale che gli era richiesto, ma li ha ricevuti soltanto per presentargli il suo progetto e non per un vero dialogo sulle soluzioni. Quei sindaci sono stati presi in giro e adesso cittadini e amministratori sono più arrabbiati di prima perché si sentono anche presi in giro.

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