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Spara ai ladri in fuga e uccide Anton Ciurciumel, chiesto processo immediato per Antonio Micarelli

Ha puntato e fatto fuoco contro i ladri in fuga uccidendo uno di loro, il 24enne Antonio Ciurciumel. Chiesto il giudizio immediato per il vigilante Antonio Micarelli.
A cura di Beatrice Tominic
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Giudizio immediato per Antonio Micarelli. Questa la richiesta nei confronti del vigilante accusato di omicidio e tentato omicidio che lo scorso febbraio ha mirato e fatto fuoco contro dei rapinatori in fuga lungo la via Cassia. L'uomo ha sempre dichiarato di aver sparato per autodifesa. Ipotesi diversa, invece, quella della Procura che si sta occupando della ricostruzione del caso confrontando il racconto dell'uomo con i video registrati dalle telecamere della zona.

Nel corso della sparatoria ha perso la vita uno dei rapinatori, il ventiquattrenne Anton Ciurciumel, mentre i suoi compagni sono riusciti a fuggire e sono stati arrestati dai carabinieri soltanto poche settimane dopo.

Cosa è successo: gli spari e la morte di Ciurciumel

I fatti, come anticipato, risalgono allo scorso febbraio. Micarelli, cinquantaseienne di professione vigilantes, è intervenuto a seguito di una rapina nello stabile in cui vive e dove, però, non ricopriva alcuna carica di addetto alla sicurezza. Di rientro dal lavoro, ancora in divisa e armato di Glock, ha puntato, altezza uomo, i rapinatori in fuga e ha sparato. Colpito, dritto alla fronte, Ciurciumel che stava scavalcando una recinzione per scappare. È morto poco dopo, in ospedale. Secondo le ricostruzioni, avrebbe provato a rincorrere e a sparare anche agli altri rapinatori, secondo quanto riportato dal gip dall'ordinanza con cui è stato disposto il trasferimento in carcere, manifestando l'intenzione di compiere il gesto.

La richiesta di giudizio immediato e le accuse

Passati al vaglio dagli inquirenti i video registrarti dai sistemi di videosorveglianza della zona. A dare notizia della richiesta di processo immediato è stata l'edizione locale del Corriere della Sera. I procuratori aggiunti Giuseppe Cascini e Giovanni Conzio con i pm Claudio Santangelo e Fabio Santoni contestano nei confronti di Micarelli il reato di omicidio volontario e il duplice tentato omicidio.

Stando alla loro posizione, infatti, non ci sarebbe alcuna legittima difesa o pericolo per Micarelli o altre persone. Non si esclude, inoltre, che il vigilantes possa aver tentato di depistare le indagini. Le legittima difesa, secondo quanto precisato dal cinquantaseienne, sarebbe scattata dopo il tentativo di aggredirlo con una mazza ferrata e poi di investirlo con la Mercedes su cui viaggiavano i ladri. Una versione che, però, non risulta dai video passati al vaglio.

Una volta raggiunto con il colpo di pistola Ciurciumel, inoltre, non sono stati allertati i soccorsi: chiamati a intervenire, invece, un medico del palazzo e un avvocato.

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