Si rompe un femore e muore per setticemia dopo il ricovero: la famiglia fa causa alla Asl

È stato sottoposto a tre ricoveri in ospedale, al Santa Maria Goretti di Latina. Al momento del primo accesso in ospedale l'uomo, un settantaquattrenne, non aveva riportato alcuna infezione. Dopo il terzo e ultimo ricovero, invece, gli è stata diagnosticata la setticemia e sepsi. Per questa ragione oggi il legale che assiste del settantaquattrenne ha fatto causa alla Asl.
Cosa è successo prima della diagnosi di setticemia
I ricoveri sono avvenuti nei messi immediatamente precedenti alla sua morte, tra il mese di ottobre e il dicembre 2021. Il primo è avvenuto a Formia quando, per la rottura di un femore, è stato sottoposto ad un intevento chirurgico di protesizzazione, il secondo, a Terracina, per la lussazione della protesi appena applicata. Il terzo, ancora, per una lussazione della stessa protesi e un'infezione della ferita chirurgica e della protesi, asportata con un intervento. Al primo ricovero non aveva alcuna infezione, la diagnosi gli è arrivata con il terzo. Una situazione che, secondo l'avvocato, non può essere un caso.
La denuncia dell'avvocato
Secondo quanto riporta il legale, esisterebbero le evidenze documentate nelle cartelle cliniche: "Con elevata probabilità scientifica prossima alla certezza, lo stato infettivo si è originato durante il primo e il secondo ricovero, il quale è poi evoluto in setticemia e sepsi che ha causato il decesso".
Come scrive il legale, l'ambiente ospedaliero può essere fonte di infezioni. Inoltre i ritardi nell'operazione e i numerosi interventi sarebbero stati "idonei a far insorgere e/o ad aggravare l’infezione", una volta contratta.