Si laurea in ospedale sulla sedia a rotelle dopo un incidente: “Ci sono riuscita, ma sogno di tornare a rialzarmi”

"L'incidente è stato un fermo totale della mia vita che si stava realizzando dopo tanti sacrifici. Eppure oggi sono qui. Non avrei mai immaginato di celebrare questo traguardo così, e non avrei mai immaginato di dover ringraziare Dio solo per essere viva". Queste la parole a Fanpage.it di Caterina Pallocca, la ventitreenne che lo scorso 28 ottobre è stata investita a Monterotondo da uno scooter mentre stava attraversando sulle strisce pedonali con il suo fidanzato. L'impatto è stato violentissimo ed è stata sbalzata. Lo scontro sul suolo è stato molto forte. "Quando sono atterrata in strada ero in un lago di sangue. Il mio fidanzato pensava che fossi morta. Poi ho aperto gli occhi. Ma non sentivo più le gambe – ha raccontato due settimane dopo il terribile incidente – Mi sarei dovuta laureare a dicembre, ma non so se ci riuscirò", aveva rivelato dopo l'incidente.
Invece, a quasi due mesi di distanza da quel momento, Caterina è riuscita a raggiungere questo traguardo. Lo ha fatto dalla clinica di riabilitazione, dove vive dall'incidente dopo un primo periodo in ospedale. "Non posso ancora muovermi dalla struttura: date le mie condizioni anche il trasporto in macchina sarebbe stato pericoloso". Si sposta in sedia a rotelle, sta facendo fisioterapia. Ma il percorso è ancora lungo. "Mi sono state falciate entrambe le gambe, una sta iniziando a tenere il mio peso. Sta meno peggio dell'altra, ma comunque non sta ancora bene – spiega ancora a Fanpage.it – Sogno tutte le notti di camminare e correre poi mi risveglio e sono sempre e ancora qui ma ringrazio Dio che tutto questo è risolvibile, con sacrificio ce la sto facendo. È una lotta contro il dolore e quasi contro il mio corpo che non sta bene, ma lo devo allenare ugualmente. inciCi sono tanti miglioramenti, mi hanno detto senza il mio impegno non ce l’avrei mai fatta. La forza che non pensavo di avere ora la vedo e la sto usando tutta per stare bene".

Il percorso per la laurea: "Ho fatto tanti sacrifici, non volevo rimandare"
"È stato complicato, ho dovuto chiedere di potermi laureare a distanza, altrimenti sarei finita alla sessione di marzo e avevo fatto tanti sacrifici per potermi laureare entro la fine del 2025 – spiega a Fanpage.it – Non torno a casa dal giorno dell'incidente. Sto cercando di impegnarmi al massimo con la fisioterapia. Il percorso è doloroso e anche a livello mentale sono esausta. Non mi aspettavo di festeggiare così. Ma sono riuscita a laurearmi. Nonostante tutto. Nessuno poteva togliermi i miei sogni".
Come molti e molte studenti universitarie Caterina ha messo tutta se stessa per cercare di laurearsi entro l'anno. "Quest'estate ho superato quattro esami, sostenendone uno a settimana, mentre lavoravo 8 ore sotto il sole nei centri estivi, continuavo a fare la baby sitter e a dare ripetizioni. Avevo già scritto anche la tesi quando è avvenuto l'incidente – continua a spiegare Caterina – Dopo la laurea mi sarei trasferita direttamente dal mio fidanzato a Bologna dove stavamo cercando casa, stiamo insieme da 8 anni. Questo incidente è stato un fermo totale della mia vita che si stava realizzando dopo tanti sacrifici. Non potevo permettergli di allontanarmi anche dalla mia laurea".
Il fidanzato si trovava con lei anche al momento dello schianto. "Stavamo camminando insieme, attraversando la strada. Il giorno dopo saremmo partiti per una vacanza. Ma si è fermato tutto. Il mio sogno di creare una famiglia tutta mia con il mio fidanzato, fare il lavoro che amo. Tutto è entrato in standby. Non sapevo se e quando mi sarei ripresa".

La discussione di laurea online: "Non mi aspettavo sarebbe andata così, ma è stato bellissimo"
Quella laurea tanto attesa in Scienze dell’educazione per educatori e formatori all'università degli Studi di Roma Tre è finalmente arrivata a metà dicembre. La tesi, dal titolo Il ruolo della famiglia nello sviluppo infantile: un’analisi pedagogica sull’importanza dell’interazione genitoriale era finita, ma Caterina ha voluto inserire all'inizio, anche la spiegazione di quanto accaduto e di come questa vicenda abbia cambiato il suo modo di valutare tutto il suo intero percorso universitario.
"C'è stato un momento, dopo l’incidente che ho subito, in cui pensavo che ogni possibilità di luce, ogni obiettivo futuro, fosse perduto. Invece, essere qui è un immenso privilegio e la riaffermazione che nulla è riuscito a spegnere la mia forza e la mia determinazione", ha scritto.
"Sono stata investita. Chi l’ha fatto, un diciottenne, ha compiuto una scelta: è fuggito, lasciandomi a terra inerme. Ha semplicemente scaricato la sua responsabilità, tornando nel suo posto sicuro: la sua famiglia – racconta ancora, prima di spiegare quale impatto abbia avuto sul suo lavoro e i suoi studi questo episodio – La giovane età di chi ha scelto la fuga mi ha spinto a interrogarmi profondamente sul valore dell’educazione all’amore e sul luogo in cui essa viene appresa. È così che il senso della mia tesi si è trasformato da semplice analisi a un annuncio vibrante e convinto di ciò che è davvero fondamentale".

La laurea in ospedale: "Per me è una rinascita"
Poi la presa di coscienza: "Questo è soltanto il primo dei sogni che realizzerò da adesso in poi, è una grande soddisfazione. Non è stata solo fortuna. È stato un percorso di vera e propria rinascita, e l'ho fatto solo per me. Questa laurea la dedico a me stessa, che, nonostante io sia qui in ospedale, su una sedia a rotelle, ce l’ho fatta".
Per il futuro l'augurio è quello di continuare, con determinazione, a fare ciò che ha sempre fatto: "Voglio lavorare e riuscire ad educare alla gentilezza e all’amore: spero che con il mio lavoro qualche incidente non avverrà e qualche vita sarà salvata. Me lo auguro con tutto il cuore – dice in conclusione a Fanpage.it -Non avrei mai immaginato di celebrare questo traguardo così e non avrei mai immaginato di dover ringraziare Dio solo per essere viva. A volte la vita corre talmente veloce che non ce ne rendiamo conto. Non so ancora perché tutto questo sia successo a me, al mio fidanzato e alla mia famiglia, ma lo accetto perché mi è stata data un'altra occasione. E voglio viverla fino in fondo".