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Si fingevano bancari della Santa Sede e truffavano le persone per milioni di euro: arrestati

Fingendosi intermediari della Santa Sede, proponevano alle vittime prestiti finanziari a tassi molto vantaggiosi, e si facevano poi consegnare decine di migliaia di euro per l’intermediazione e/o come saldo di una fidejussione emessa a garanzia del prestito. Dopodiché fuggivano da uscite secondarie.
A cura di Natascia Grbic
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Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Roma Centro per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati di truffa, rapina e furto aggravato. Undici in totale le persone indagate nell'abito dell'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica: secondo quanto emerso, il gruppo operava in maniera compatta e coordinata per truffare ignare persone. Fingendosi intermediari della Santa Sede, proponevano alle vittime prestiti finanziari a tassi molto vantaggiosi, e si facevano poi consegnare decine di migliaia di euro per l’intermediazione e/o come saldo di una fidejussione emessa a garanzia del prestito. Una volta avuti quei soldi, questi finti intermediari però sparivano, scappando dalle uscite secondarie di chiese o istituti religiosi dove avevano organizzato i finti appuntamenti. Le truffe consumate o tentate sarebbero almeno venti, con un danno totale di 1.630.000 euro.

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Le indagini dei carabinieri sono durate due anni. L'attività investigativa è partita dopo che due persone hanno deciso di denunciare le truffe di cui erano statu vittime: rispettivamente gli erano stati sottratti 20mila e 75mila euro in contanti. Il modus operandi era sempre lo stesso: i truffatori si presentavano come intermediari della Santa Sede o di una inesistente finanziaria lussemburghese Eurozone, che dicevano essere legata al Vaticano. Per ingraziarsi le vittime offrivano finanziamenti ingenti a condizioni molto vantaggiose e senza la richiesta di garanzie patrimoniali personali. Gli incontri, numerosi per carpire la fiducia, avvenivano in genere presso inconsapevoli Istituti di credito, chiese o uffici con uscite secondarie, in modo che una volta preso il denaro potessero scappare subito. Prendevano i soldi, consegnavano il falso contratto, e con la scusa si andare a prendere una cosa si allontanavano dall'edificio col denaro in mano e facevano perdere le loro tracce. In un'occasione, il 20 aprile 2018, in una truffa in cui stavano portando via 15mila euro erano stati fermati dai militari della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, che per assistere alla scena si erano camuffati da sacerdoti.

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