Si conoscono in chat, poi il primo appuntamento e lo stupro: “Se vuoi tornare a casa mi devi pagare”

La conoscenza sul web, il primo incontro dal vivo e lo stupro. È il racconto di una ventenne che ha denunciato un ventisettenne per violenza sessuale lo scorso agosto. Ora per il ragazzo l'accusa chiede a processo quattro anni di carcere. In aula la vittima ha raccontato i momenti del loro primo appuntamento avvenuto nell'agosto del 2024 davanti ad un locale notturno nella zona Ardeatino di Roma.
Il primo appuntamento dopo la conoscenza su un sito d'incontri
La vittima ha ricostruito la conoscenza e il successivo incontro dal vivo durante il processo. I due, la ventenne e il suo presunto aggressore, si sono conosciuti su un sito d'incontri online. L'appuntamento dal vivo non è avvenuto subito, prima c'è stata una conoscenza via chat in cui si sono raccontati la loro vita e i loro programmi per le vacanze. È quasi la fine dell'estate, quando i ragazzi hanno deciso di incontrarsi dal vivo.
Il 10 agosto dello scorso anno i due si sono dati appuntamento davanti al Fiesta, un locale notturno di Roma. La serata è iniziata tranquilla, ha raccontato la ragazza a processo. Il ragazzo sembrava lo stesso che ha conosciuto in chat nelle scorse settimane. Poi durante la serata qualcosa è cambiato nel suo comportamento. La ventenne non si è più sentita a suo agio e gli ha chiesto di essere riaccompagnata a casa. Così il ragazzo l'ha riportata alla sua macchina.
Il viaggio in macchina e la violenza in casa
In auto tutto è cambito, il ventisettenne ha iniziato ad essere insistente. Invece di riaccompagnarla a casa l'ha portata sotto all'appartamento di lui chiedendole di salire, perché stanco per guidare. La giovane si è lasciata inizialmente convincere, ma quando è salita in casa è cominciato l'incubo. Il ragazzo prima l'ha ricattata.
"Se vuoi che ti riaccompagni a casa tua mi devi far divertire e ripagarmi per quello che ho speso per te" ha raccontato la vittima al giudice. Dopo il rifiuto da parte della ragazza sarebbe iniziata la violenza sessuale. Alcuni giorni dopo la ha sporto denuncia: per la Procura il suo racconto è compatibile con le ferite che riporta. Il suo referto medico, come da prassi, è stato inserito tra gli atti del processo.
In aula l'avvocato dell'imputato ha raccontato una versione diversa da quella della ragazza, avvalendosi del contributo di alcune persone presenti nel locale quella sera. "Tutte le testimonianze raccolte dicono che tra i due ci fosse feeling", ha spiegato al giudice. Per la sentenza definitiva bisognerà aspettare il mese di luglio, dopo quasi un anno dai fatti.