Sgombero rom alla Magliana, interviene la Corte europea: “Lasciati senza casa, Governo risponda”

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo lo scorso 18 agosto è intervenuta sul caso dello sgombero di insediamenti rom nel Parco della Magliana a Roma. La Cedu, Tribunale internazionale con sede a Strasburgo, ha chiesto al Governo italiano risposte sulla vicenda, domandando quali iniziative siano state messe in atto per offrire una sistemazione alternativa alle persone che alloggiavano nell'area interessata dallo sgombero.
A renderlo noto è Associzione 21 Ets, che supporta gruppi e individui in condizione di segregazione estrema e di discriminazione, tutelandone i diritti e promuovendo il benessere delle bambine e dei bambini. La richiesta fa riferimento allo sgombero del 18 agosto scorso e già avviato il 25 luglio, che ha interessato alcuni insediamenti rom nel Parco della Magliana
La Cedu vuole sapere in che situazione si trovano adesso gli abitanti, specialmente le persone vulnerabili come minori, anziani, donne incinte e disabili. Dove si trovano? Sono tutelati? Quale sistemazione abitativa alternativa è stata offerta? Domande alle quali si attende una risposta dal Governo italiano.
La Cedu è intervenuta sul caso dopo la richiesta avanzata da alcuni abitanti dell'insediamento del Parco della Magliana, assistiti dall'Associazione 21 luglio con il sostegno della Rule 39 Pro Bono Initiative (un progetto di Pro Iura) fatta il 14 agosto scorso. Segnalando l'accaduto, hanno fatto presente alla Cedu la violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, perché sgomberati senza aver ricevuto proposte di ricollocamento e dunque sono rimasti senza una casa e un luogo in cui stare. Associazione 21 luglio, la parrocchia San Gregorio Magno alla Magliana e il Nuovo Comitato di Quartiere hanno denunciato una violazione dei diritti umani.