Sequestrate 4 tonnellate di pesce pronte a finire sulle tavole della vigilia di Natale dei romani

Quattro tonnellate di pesce dal valore di circa 127mila euro sono state sequestrate nel Lazio dagli uomini della Guardia costiera. I prodotti erano pronti a finire sulle tavole dei romani per la vigilia di Natale, ma in gran parte avevano lo stesso problema: la loro provenienza era ignota e quindi non tracciabile in alcun modo. L'operazione è stata denominata ‘Senza Traccia' ed è stata disposta a livello nazionale dal Comando generale del corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, ed è finalizzata, si legge in una nota stampa, "a contrastare l’inevitabile incremento del rischio a cui è esposto il consumatore finale nell’acquisto di prodotti ittici".
Sequestrate anche 600 trappole per polpi
Stando a quanto si apprende, l'attività della Guardia costiera ha riguardato pescherie all'ingrosso e al dettaglio, ma anche pescherecci e punti di sbarco dei pescatori. Soprattutto, come detto, i militari hanno rilevato problemi in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti, ma anche legati alle condizioni igienico sanitarie e di conservazione del pesce. In alcuni casi, inoltre, il pesce veniva venduto oltre la sua data di scadenza. In un mercato rionale in provincia di Roma i militari hanno addirittura sequestrato 3mila chili di prodotti ittici, tutti di provenienza ignota e, quindi, non commerciabilizzabili. A largo di Civitavecchia gli uomini della Guardia costiera hanno sequestrato circa 600 trappole di plastica per polpi, che erano collegati a oltre 8 chilometri di cavi sommersi e non segnalati, quindi pericolosi per le barche ma anche per l'ecosistema marino.