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Sepoltura forzata dei feti, delegata della sindaca: “Pratica mortificante che lede diritto privacy”

Continuano ad aumentare le donne che scoprono di avere una tomba al cimitero Flaminio con scritto il proprio nome. Già in trenta stanno preparando un’azione legale, e molto probabilmente altre si aggiungeranno nei prossimi giorni. Lorenza Fruci, delegata della sindaca alle Politiche di Genere: “Inammissibile che siano stati riportati i nomi delle donne senza il loro consenso”.
A cura di Natascia Grbic
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"È inammissibile che siano stati riportati i nomi delle donne senza il loro consenso, è una pratica mortificante che lede il diritto della privacy". Lo ha dichiarato Lorenza Fruci, delegata della sindaca Virginia Raggi alle Politiche di Genere, riguardo la vicenda della sepoltura forzata dei feti al cimitero Flaminio. In seguito alla denuncia di M. L., alla quale in questi giorni se ne stanno aggiungendo delle altre, il Garante della Privacy ha aperto un'istruttoria per far luce su quanto accaduto, e tre interrogazioni sono state presentate alla Regione Lazio, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e al Comune di Roma.

Chiesto accesso agli atti per gestione ‘Giardino degli Angeli"

Simona Ficcardi, consigliera comunale M5s, ha chiesto l'accesso agli atti sulla gestione del Giardino degli Angeli, area del cimitero di Prima Porta dove sono tumulati i feti. "È necessario che le commissioni capitoline diano seguito al proprio mandato di controllo tramite gli uffici dipartimentali che ne hanno competenza (Dipartimento Ambiente) nonché, diano immediatamente mandato e indirizzo per il rispetto della privacy e del culto diverso da quello cattolico, con modalità alternative che offrano una soluzione permanente a questa situazione davvero disdicevole – ha scritto la consigliera in una nota – Ma soprattutto, che si muovano iniziative sulle tumulazioni, solo con il consenso della mamma".

Già 30 le donne per la class action

Oggi l'associazione Differenza Donna ha presentato una denuncia in Procura. Per ora sono circa trenta le donne che hanno scoperto il loro nome su una tomba al Cimitero Flaminio. Tutto contro la loro volontà, e senza che ne fossero a conoscenza. Tutte insieme hanno deciso di intraprendere un'azione legale collettiva. "Chiediamo alle donne di informarsi sui loro territori per essere consapevoli di quante di noi sono state violate da un sistema e da istituzioni che decidono arbitrariamente di controllare le nostre vite, i nostri corpi, le nostre scelte – spiega l'associazione, invitando le donne a rivolgersi al proprio ufficio legale – Scopriamo quanti dei nostri nomi sono stati iscritti in violazione dei nostri diritti e in contrasto con le norme relative alla privacy nonché della legge 194 che così tanto ha richiesto lotte anni impegno determinazione, per essere approvata.Contattateci per agire insieme e pretendere giustizia rispetto piena cittadinanza".

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