“Sei brutta, sembri un maschio”, 12enne presa di mira dai bulli a scuola finisce in ospedale

Insulti, offese, prese in giro. Per una ragazzina di 12 anni di Latina andare a scuola era diventato un incubo. "Si chiudeva in bagno e vomitava, è stata ricoverata in ospedale per oltre un mese – spiega la mamma – La psicologa ci ha detto che siamo stati fortunati, che sarebbe potuta andare peggio. Ora vogliamo sporgere denuncia".
Le dicevano che era brutta, che sembrava un maschio. La vita quotidiana della ragazzina era diventata insostenibile, ogni giorno a scuola. Inizialmente aveva paura anche ad esporsi, a raccontare in famiglia ciò che succedeva anche a scuola, davanti agli occhi dei docenti che la invitavano ad ignorare le parole e le frasi sprezzanti dei compagni. Poi finalmente è riuscita ad aprirsi con il fratello e a raccontargli cosa era costretta a vivere ogni giorno in classe.
Presa di mira dai bulli a scuola: cosa è successo
A raccontare la vicenda all'edizione locale de il Messaggero è stata la madre della dodicenne. "Vomitava continuamente, non avevamo idea di cosa avesse. Poi abbiamo capito – ricorda – È stata ricoverata per più di un mese al Bambino Gesù di Roma. Non mangiava più, è capitato che vomitasse trenta volte in un'ora".
La ragazzina aveva da poco iniziato la prima media. All'inizio sembrava tutto normale, amava studiare. Poi l'atteggiamento è cambiato drasticamente. Era sempre più triste, non parlava più con i genitori. "Poi è riuscita a rivelare quanto succedeva ogni giorno al fratello – continua la mamma – Le dicevano che era brutta e che sembrava un maschio. Erano soprattutto due compagni di classe a prenderla in giro, a volte si aggiungevano altri e diventata un gruppetto di sei. Ma poi ridevano tutti".
Veniva presa a spallate, insultata per il suo aspetto fisico e, durante le interrogazioni, la infastidivano per farla sbagliare. "Lei andava nel pallone, i docenti provavano a dirle di concentrarsi su di lei e di ignorarli".
L'arrivo al Bambino Gesù di Roma
Senza mangiare e con gli attacchi di vomito, la ragazzina, ormai disidratata è arrivata all'ospedale pediatrice Bambino Gesù di Roma. "È stata sottoposta a tac, analisi, visite allergologiche, test neurologici. Poi siamo arrivati alla psicologa: gli episodi di vomito erano legati allo stress – continua – La dottoressa ci ha detto che siamo stati fortunati, che sarebbe potuta andare peggio. Abbiamo rischiato che si togliesse la vita".
I genitori hanno poi informato insegnanti e dirigente. Per i due bulli è scattata la sospensione con obbligo di frequenza. La ragazzina, invece, ha cambiato scuola. Ora sta meglio, ma sta continuando ad affrontare le conseguenze. "Abbiamo la documentazione e le relazioni cliniche, sporgeremo presto denuncia – conclude poi la mamma – Non ci siamo sentiti compresi: per noi è stato un incubo".