Scontri a Roma dopo il corteo per Gaza, scarcerato uno degli arrestati: è un giovane di Padova

Sono due gli arrestati per gli scontri che si sono verificati a in zona Esquilino a Roma dopo il corteo per Gaza di sabato 4 ottobre 2025. Nella mattinata di lunedì 6 ottobre le udienze di convalida per i due ragazzi, uno proveniente da Padova, l'altro da Bologna. Si è conclusa l'udienza per il primo, con il giudice del tribunale monocratico che ha convalidato l'arresto, ma ne ha disposto la scarcerazione. Come riportato dall'avvocato Cesare Antetomaso a Fanpage.it, il giudice ha accolto l'istanza della difesa di non conferire l'obbligo di dimora né altre modalità di misure cautelari.
Scarcerato uno degli arrestati per i disordini all'Esquilino: è incensurato
Infatti, il giovane padovano è incensurato. Come racconta l'avvocato Antetomaso, sono state tenute in conto anche le modalità dell'arresto. Il ragazzo sarebbe stato preso di spalle, non potendo capire chi lo avesse avvicinato, prima di essere buttato a terra. Una volta accortosi di essere bloccato dalla polizia, come confermato dagli stessi agenti, ha smesso di opporre resistenza. Inoltre è stato fermato da solo e non dovrà quindi rispondere dell'aggravante di aver commesso reati in concorso con altri. Cosa che viene, invece, contestata al bolognese, che per questo verrà giudicato da un tribunale collegiale e non dal monocratico. Il pronunciamento sulla convalida del suo arresto è atteso nelle prossime ore, mentre è in corso un sit-in di solidarietà davanti al tribunale di piazzale Clodio.
Due arrestati per i disordini dopo il corteo per Gaza
I due sono stati arrestati dalle forze dell'ordine a seguito dei disordini che si erano scatenati nel quartiere Esquilino dopo che circa duecento persone appartenenti a collettivi antagonisti si erano staccati dal corteo principale. Le prime tensioni si sono verificate in piazza dell'Esquilino, alle spalle della basilica di Santa Maria Maggiore. I reparti di celere hanno disperso i manifestanti con lanci di lacrimogeni e idranti. Qui è stato fermato un gruppo di circa trenta attivisti, a cui sono seguiti altri fermi che hanno portato all'identificazione di 262 persone.
Nelle ore successive, altri gruppi di facinorosi hanno riempito via Merulana, dove hanno dato alle fiamme due autovetture, di cui una della polizia, e diversi cassonetti. Hanno anche lanciato oggetti e petardi contro la celere. A piazza Vittorio Emanuele si sono registrati lanci di cestini e tavolini dei bar in strada, mentre in via dello Statuto sono stati abbattuti dei pali dell'illuminazione pubblica. Le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa hanno ancora una volta risposto con idranti e lacrimogeni a largo Brancaccio, portando i manifestanti a sparpagliarsi per le vie del quartiere. Per questi eventi, sono state fermate e identificate 12 persone, che sono state avviate al deferimento alla Autorità giudiziaria.
Altri momenti di tensione si sono verificati in via Napoleone III, sotto la sede occupata dell'organizzazione di estrema destra Casapound, con reciproci lanci di bottiglie fra i manifestanti e chi si trovava dentro l'edificio. Verso le 23 un gruppo di circa trenta persone con volto coperto da caschi e armate di bastoni ha raggiunto il bar allo Statuto di piazza Vittorio intonando cori fascisti. Qui hanno aggredito i clienti che indossavano la kefiah e portavano la bandiera palestinese e danneggiato il locale.