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Roma tappezzata di manifesti per il referendum dell’8 e 9 giugno: la campagna virale ‘Si, lo voglio’

Negli ultimi giorni numerosi manifesti sono apparsi nella città di Roma con la curiosa scritta ‘Si, lo voglio’. Si tratta della campagna lanciata per il ‘sì’ al referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza.
A cura di Natascia Grbic
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Negli ultimi giorni a Roma sono apparsi diversi manifesti con la scritta ‘Si, lo voglio'. I cartelloni, tutti anonimi, hanno destato parecchia curiosità: c'è chi si è chiesto questa volta quale campagna virale si nascondesse dietro quella frase, ma stavolta non c'era nessun qr code a rimandare alla soluzione del caso. Che, oggi, è stato svelato. Si tratta infatti della campagna lanciata da attivisti per il sì al referendum popolare dell'8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, che invita ad andare a votare per il sì.

La campagna per il referendum dell'8 e 9 giugno

"‘Sì, lo voglio.', la campagna misteriosa che ha invaso Roma era un messaggio per il referendum popolare – si legge in una nota – Oggi il mistero si svela: ‘Sì, lo voglio.' è la prima fase di una campagna di comunicazione dedicata al referendum popolare dell’8 e 9 giugno. Una campagna costruita per incuriosire, generare attenzione, riaccendere la discussione pubblica attorno a un diritto spesso dimenticato: quello di cambiare le leggi votando, insieme. Con un linguaggio semplice e diretto, la seconda fase della campagna – ora online e sui canali social – svela il significato dietro quell’affermazione apparentemente romantica:

  • “Sì, lo voglio… avere un lavoro stabile.”
  • “Sì, lo voglio… lavorare senza rischiare la vita.”
  • “Sì, lo voglio… avere tutele in caso di licenziamento.”
  • “Sì, lo voglio… non aspettare dieci anni per la cittadinanza.”
  • “Sì, lo voglio… liberarmi dai ricatti del Jobs Act."

Gli appelli per raggiungere il quorum

Il riferimento della campagna è ai cinque quesiti per il referendum. Al voto mancano circa due settimane, e si stima che andranno a votare tra il 31 e il 39% degli elettori. Affinché il referendum sia valido però, serve raggiungere il 50% degli elettori. Per questo negli ultimi giorni si stanno moltiplicando gli appelli a votare, sperando di raggiungere il quorum e far sì che il referendum possa andare in porto.

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