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Roma, nuove restrizioni per ristoranti, pub e bar: “Tavoli vuoti e paura di un nuovo lockdown”

Nel nuovo Dpcm del 18 ottobre bar, pub, ristoranti che non possono servire al tavolo dovranno chiudere alle 18 e non più alle 21. Ma c’è già chi chiude prima: “Ormai alle 18 facciamo le pulizie e ce ne andiamo”, racconta la titolare di un’attività commerciale a Fanpage.it. Tra i commercianti c’è poi chi teme la possibilità che il sindaco chiuda intere zone: “Non possono chiudere per colpa di alcune persone che sono un po’ indisciplinate nel comportamento”. Con meno guadagni delle attività riemerge il problema dei lavoratori: “”I miei dipendenti non hanno ancora preso la cassa integrazione di maggio e di giugno”.
A cura di Alessandro Rosi
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Con il nuovo Dpcm bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie che non possono servire al tavolo dovranno chiudere alle 18 e non più alle 21. Tre ore in meno di lavoro. Ma c'è già chi chiude prima anche se potrebbe farlo più tardi. "Ormai alle 18 facciamo le pulizie e ce ne andiamo", racconta la titolare di un bar a Fanpage.it. "Prima stavamo aperti, ma ora anche la sera c'è pochissimo lavoro".

Commercianti: "C'è il rischio che ci chiudano la zona"

Potrebbe pesare sulle vendite dei ristoranti e bar la possibilità per i sindaci, con il nuovo Dpcm, di chiudere piazze o strade dove si possano "creare situazioni di assembramento". Questo colpirebbe fortemente il lavoro delle attività commerciali."C'è il rischio di chiusura delle zona", spiega il titolare di un'attività commerciale al Pigneto. "La palla passa alla sindaca. Se dobbiamo essere noi a controllare chi sosta fuori dai locali con le bibite sarà un bel problema".

"Non possono chiudere per colpa di pochi indisciplinati"

Tanti commercianti hanno dovuto sostenere spese per adeguare i propri locali alle nuove disposizioni. E una chiusura sarebbe per loro insostenibile. "È un po' esagerato il sistema che stanno adottando", dice il titolare di un'attività a Fanpage.it, "non possono chiudere per colpa di alcune persone che sono un po' indisciplinate nel comportamento". E tra i ristoratori c'è anche chi si prepara al peggio: "Temiamo un nuovo lockdown".

"I miei dipendenti non hanno ancora preso la cassa integrazione di maggio e di giugno"

Molti bar hanno già ridotto i loro guadagni, soprattutto quelli che lavoravano la notte e che dalle 24 non possono più restare aperti. "È difficile sopravvivere, perché la notte noi lavoriamo di più", dice un commerciante. C'è anche chi sta valutando se conviene rimanere aperti. "Meglio chiudere. Come faccio a pagare l'affitto? Chi paga il personale? Non riusciamo ad andare avanti". E molti dei loro lavoratori sono allo stremo: "I miei dipendenti non hanno ancora preso la cassa integrazione di maggio e di giugno".

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