Roma da bollino rosso, ma la Regione Lazio ancora non ha un piano per l’emergenza caldo

Nel Lazio sono già arrivate temperature fino a quasi 40°, ma manca ancora un piano regionale per la prevenzione alle ondate di calore. A denunciarlo in una nota è il consigliere regionale di Azione, Alessio D'Amato che ha chiesto un'interrogazione al presidente del Lazio, Francesco Rocca per chiedere i motivi dietro il ritardo. "Altre regioni hanno già attivato i loro piani operativi da diverse settimane", denuncia D'Amato.
Lo scorso anno il piano regionale è stato pubblicato a inizio giugno e addirittura negli anni precedenti la pubblicazione arrivava già a maggio con la lista dei rischi per le persone più fragili. Di norma il piano era a cura del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale e quindi dell'assessore alla Sanità, un ruolo ricoperto in passato dal consigliere Alessio D'Amato, ma che con l'insediamento della nuova giunta è ora in mano allo stesso presidente Rocca, che ne ha preso in mano la delega. È la stesso presidente del Lazio a doversi quindi attivare per la pubblicazione del piano di quest'anno.
Tuttavia l'unica ordinanza ufficiale al momento dalla regione riguarda il divieto di lavoro all'aperto dalle ore 12.30 alle ore 16 nelle giornate a rischio alto.
La Regione Lazio in ritardo sul piano per le ondate di caldo, D'Amato: "Mancano le indicazioni"
"È assente una campagna di comunicazione istituzionale e non ci sono nemmeno le istruzioni per i pronto soccorso, le case di cura e le RSA", a lanciare l'allarme è Alessio D'Amato, consigliere regionale d'Azione, che segnala il ritardo della Regione Lazio nella pubblicazione del piano d'intervento contro le ondate di calore. Un piano di prevenzione che si rende quanto mai necessario con i picchi di quasi 40° che sono attesi nelle prossime settimane a Roma, ma anche nelle province di Frosinone, Rieti e Latina.
Un ritardo che D'Amato ha definito "incomprensibile dato che la Regione può contare sul Dipartimento di Epidemiologia, tra i migliori in Italia nella prevenzione delle ondate di calore", ha detto annunciando un'interrogazione al presidente Rocca per capire le tempistiche di pubblicazione del piano per quest'anno.
Roma da bollettino rosso: le strategie del Campidoglio per l'allerta caldo
Dal 4 giugno l'unico piano di prevenzione contro le ondate di caldo è quello nazionale, attivo in ventisette città italiane, tra cui Roma, Civitavecchia, Latina, Rieti e Viterbo. Il sistema monitora fino a settembre i picchi di calore nelle diverse città diramando bollettini dal rischio moderato a quello estremo, nel tentativo di prevenire la salute delle categorie più a rischio e non solo.
Dagli ultimi aggiornamenti ministeriali è proprio Roma ad avere nel corso della settimana tra le temperature più elevate. Dal bollettino arancione per rischio moderato fissato per mercoledì 25 e giovedì 26, la Capitale raggiunge il bollino rosso nella giornata di venerdì 27 giugno. Il livello 3 comporta rischi per la salute non solo delle persone già a rischio come anziani, bambini e malati cronici, ma anche per le persone sane e attive. Temperature preoccupanti per cui il Campidoglio ha già avviato un piano d'interventi che vanno dagli ingressi gratis in piscina per i più anziani al potenziamento delle fontanelle pubbliche per aumentare l'acqua potabile per le strade della Capitale.