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Cimiteri di Roma al collasso

Roma, cimiteri al collasso: superato limite di 200, “da oggi corpi non potranno essere più cremati”

L’avviso all’ingresso del cimitero Flaminio Prima Porta di Roma: “Come da comunicazione della direzione del 22 dicembre 2020 è stato superato il numero limite di 200 salme per cremazione. In conseguenza dal 29 dicembre non verranno più accettati gli arrivi di salme con tale richiesta”.
A cura di Enrico Tata
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Un avviso è stato affisso all'ingresso del cimitero  Flaminio – Prima Porta di Roma: "Come da comunicazione della direzione del 22 dicembre 2020 è stato superato il numero limite di 200 salme per cremazione. In conseguenza dal 29 dicembre non verranno più accettati gli arrivi di salme con tale richiesta". In effetti, come abbiamo documentato, il forno crematorio del cimitero di Prima Porta non riesca da tempo a soddisfare tutte le domande di cremazioni. Dal primo novembre al 20 dicembre, infatti, sono state effettuate addirittura 2.654 cremazioni con tantissime salme che sono rimaste in attesa. Questo a causa di un considerevole aumento dei decessi nella Capitale, sicuramente a causa del Covid-19. Da ottobre a dicembre nella città di Roma sono stati registrati quasi 10mila decessi contro i 6.500 del 2019 nello stesso periodo. In pratica quasi 3mila morti in più in soli ottanta giorni.

La circolare del 22 dicembre: "Non oltre le 200 cremazioni a settimana"

Per accelerare i tempi di attesa nelle cremazioni a partire dal 22 dicembre, aveva spiegato la direzione, sono state accolte fino a 200 domande per nuove cremazioni a settimana. Per le richieste eccedenti questo tetto si deve ricorrere al trasporto delle salme in impianti fuori dal territorio di Roma oppure i parenti dovranno optare per una diversa forma di seppellimento. Anche le salme "per le quali la richiesta di cremazione non venga presentata entro 5 giorni dall’entrata nel cimitero Flaminio, saranno inumate d’ufficio".

Il 21 dicembre scorso Natale Di Cola, segreteria Cgil Roma e Lazio, ha informato che al momento c'erano circa 2000 salme in attesa di cremazione, "una situazione che denunciamo da mesi e che con la seconda ondata della pandemia a Roma sta esplodendo. Abbiamo raccolto i racconti di cittadini che hanno dovuto aspettare oltre un mese per poter cremare il loro caro".

Il comune di Roma ha annunciato di aver destinato oltre due milioni di euro ad AMA Spa per realizzare, tra gli interventi, tre nuove linee del forno crematorio che si trova all’interno del cimitero Flaminio. "Se il Campidoglio avesse mantenuto gli impegni e realizzato quanto stabilito nella delibera di giunta di agosto 2017, che stabiliva la costruzione di quattro nuovi forni, oggi non avremmo alcuna emergenza, anche con l'aumento della mortalità degli ultimi mesi", l'accusa di Di Cola ai microfoni di Fanpage.it.

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