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Rientro in classe, studenti manifestano: “Abbiamo 100 richieste per scuola e università”

Striscioni davanti all’entrata delle scuole: “Vogliamo tutto”. Sono gli e le studenti che presentano un manifesto con 100 richieste sul futuro di scuola e università.
A cura di Beatrice Tominic
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Gli e le studenti davanti al liceo Cavour.
Gli e le studenti davanti al liceo Cavour.

Lunedì 12 settembre: nonostante il calendario scolastico avesse previsto l'inizio dell'anno a partire dal 15 del mese, sono molte le scuole che hanno riaperto oggi. Fra queste, anche numerosi istituti superiori e licei: è qui che molti e molte studenti a partire dalle ore 8, dalla campanella che avrebbe dovuto segnare il rientro in classe, hanno organizzato delle azioni di protesta davanti alle porte di ingresso. "Da zero a cento: vogliamo tutto", si legge negli striscioni agitati davanti ai portoni e ai cancelli di scuola. Raggiunge le tre cifre l'elenco di richieste che i giovanissimi hanno stilato in vista del 25 settembre sperando che la politica possa fornire loro le risposte adeguate che si aspettano.

"Si tratta di una controagenda generazionale: nei programmi elettorali si parla di giovani e di questione climatica, ma non si entra mai nello specifico, è sempre tutto un po' abbozzato – spiega a Fanpage.it la rappresentante della Rete degli Studenti del liceo Cavour – Da qui che viene il nome della nostra campagna. Zero come l'interesse e gli investimenti in tutti questi anni. Cento, invece, è quello che pretendiamo".

Cosa vogliono gli studenti: i 100 punti dell'elenco

Dopo quasi tre interi anni di didattica a distanza, gli e le studenti hanno le idee chiare sul loro futuro e su ciò che vogliono. "Ancora una volta, riscontriamo l'assenza di interesse verso scuole e università: per questo abbiamo redatto l'elenco delle 100 proposte per il futuro". Nei vari punti emergono temi importanti a cui i giovanissimi e le giovanissime vogliono dare maggiore importanza: diritto allo studio, ambiente, salute mentale, lavoro e spazi di aggregazione sicuri. A cui si aggiunge una richiesta più precisa: "Gli studenti chiedono il 5% del PIL in istruzione, degli Sportelli di Assistenza Psicologica gratuiti, l’abolizione dei PCTO (cioè l'alternanza scuola lavoro, ndr) la totale gratuità del trasporto pubblico urbano ed extraurbano per gli studenti e l’abolizione della tassazione universitaria".

Le scuole coinvolte

Sono molti gli istituti superiori e i licei che hanno deciso di aderire alle azioni di oggi, coordinate dalla Rete degli Studenti Medi e a cui hanno preso parte, in alcuni casi, anche i collettivi autonomi dei singoli licei.
Cavour, Plinio, Machiavelli, Albertelli, Colombo, Da Vinci, Caetani, Carducci, Nomentano, Croce, Rousseau: sono solo alcuni dei licei che questa mattina si sono trovati le entrate chiuse dagli striscioni. Oltre a questi, anche altre scuole in provincia a Civitavecchia, Bracciano, Pomezia e Castelli Romani, come il liceo Foscolo di Albano Laziale, sono state coinvolte.

Il blitz al Ministero

Le azioni di oggi, però, arrivano soltanto dopo il blitz al ministero di ieri sera: studenti di scuole superiori e università si sono presentati davanti al Miur con uno striscione in cui troneggiava la scritta a caratteri cubitali cento: "Abbiamo cento idee per il futuro del Paese, la politica ci ascolti – hanno dichiarato gli e le studenti davanti al ministero – Da anni non vengono portate avanti delle proposte reali per migliorare il futuro dei giovani italiani."

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Il no alla Dad

La rabbia degli studenti era già palpabile alla fine di agosto, quando ha iniziato a farsi largo la possibilità di una settimana corta ed almeno un giorno di dad in risposta al caro energia che si farà sentire anche nelle scuole. E la risposta di tutti e tutte è rimasta la stessa. Gli e le studenti non vogliono che la dad diventi normalità: "Si tratta di una misura emergenziale e tale deve rimanere". E secondo loro, quella energetica, è un'emergenza si sarebbe potuta evitare se soltanto fossero stati presi dei provvedimenti prima, come l'installazione di pannelli solari, ad esempio.

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