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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Riaperte indagini Orlandi, Ali Agca: “Emanuela al centro di un intrigo, Vaticano la liberi”

Ali Agca è tornato a parlare dopo la riapertura del fascicolo sul caso Orlandi in Vaticano: “Vive e prega in convento, Vaticano la liberi e non abbia paura della verità”.
A cura di Beatrice Tominic
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Ali Agca, l'attentatore che nel maggio del 1981 ha sparato a Giovanni Paolo II, è tornato a parlare dopo la riapertura delle indagini sul caso Orlandi da parte del Vaticano: "Aver deciso di riaprire l'inchiesta è un bene, ma ricordiamoci che Emanuela non è ostaggio di nessuno, vive e prega serenamente in un convento di clausura – ha ribadito in un'intervista per il Corriere della Sera – Vada a riabbracciare la sua famiglia, poi potrà anche tornarci nuovamente".

Poi l'appello alla Santa Sede: "Devo gridare pubblicamente al vertice Vaticano: liberate Emanuela Orlandi. Non abbiate paura della Verità divina – ha aggiunto – Se non verrà liberata, anche il prossimo quarto papa, dopo Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio, sarà ostaggio spirituale e morale di Emanuela".

La posizione di papa Francesco

Secondo Ali Agca, la riapertura dell'inchiesta da parte di papa Francesco è un'ottima notizia: "Dimostra la volontà di papa Francesco di fare chiarezza su quanto accaduto – ha ammesso – Ma non dobbiamo dimenticare Mirella Gregori: le due scomparse sono collegate. L'uno non esisterebbe senza l'altro ed entrambi non sarebbero esistiti senza l'attentato al papa".

Papa Francesco ha già dichiarato, per ben due volte, che Emanuela si troverebbe in cielo: "Il papa ha tutta l'autorità necessaria per fare chiarezza: dipende tutto da lui e dal Vaticano", ha detto a riguardo. Più volte Agca ha spiegato, come anticipato, che Emanuela sarebbe ancora viva e si troverebbe in un convento di suore, dove sarebbe arrivata subito dopo il rapimento.

Il ruolo di papa Ratzinger

"La morte di papa Ratzinger ha certamente modificato gli equilibri interni del Vaticano", ha rivelato Agca. Anche la famiglia Orlandi è dello stesso parere, come dichiarato nel corso dell'intervista rilasciata a Fanpage.it dall'avvocata Laura Sgro che assiste Pietro, il fratello di Emanuela.

"Dentro al Vaticano c'è una guerra civile fra fazioni opposte – ha continuato Agca – Penso che anche la scelta di riaprire le indagini si inserisca in questo contesto: spero che le famiglie Orlandi e Gregori possano presto conoscere la verità".

La lettera inviata al fratello Pietro

Dopo l'uscita della docuserie Netflix, Vatican Girl, sono molti i nuovi elementi emersi sulla scomparsa della quindicenne, avvenuta quaranta anni fa. Fra questi, sono inedite anche le informazioni che proprio Agca ha rivelato a metà dicembre con una lettera inviata al fratello Pietro. Nelle righe spedite, che lo stesso Pietro Orlandi ha valutato come attendibile nei contenuti e degna di ulteriori verifiche, Agca spiegava che la ragazza è stato consegnata dalla suore. "Niente criminalità né terrorismo: si è trovata al centro di un intrigo inaudito, un mistero che devo precisare punto per punto".

Sulle tante ipotesi e piste seguite in passato, invece, ha preso le distanze: "Non ha mai subito violenza, è stata sempre trattata umanamente: non c'entrano la Banda della Magliana e neanche la pista della pedofilia – ha specificato prima di concludere – Si è trovata al centro di un intrigo incredibile per ottenere la mia liberazione nel 1983: la spiegazione umana del caso si può capire in qualche misura analizzando molti dati di fatto".

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