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Continua l’occupazione della Sapienza da parte degli studenti pro Palestina: tensione con la polizia

Tensioni nell’università di Roma La Sapienza fra polizia e studenti questa mattina nel Rettorato, occupato da ieri sera. “Rettrice e ateneo devono prendere una posizione netta contro Israele”, è la richiesta degli studenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Un'immagine delle tensioni all'ingresso del Rettorato della Sapienza.
Un'immagine delle tensioni all'ingresso del Rettorato della Sapienza.

"La polizia vuole impedire agli studenti di entrare nel Rettorato occupato per l’assemblea studentesca contro la complicità della Sapienza con Israele e spintona e ci malmena. Di nuovo – fanno sapere gli studenti – Sono agenti della Digos. Questo è il clima di repressione contro chi alza la voce contro i crimini di Israele".

Tensioni questa mattina alla Sapienza quando un gruppo di studenti ha cercato di entrare nell'edificio del Rettorato, dove dal tardo pomeriggio di ieri si trovano i Collettivi che hanno occupato la struttura. Poliziotti in borghese hanno fatto cordone per evitare che altri studenti entrassero nel rettorato, dove era in corso l'assemblea dei Collettivi. "Fuori le guardie dell'università", gridano, mentre restano bloccati fuori. All'ingresso, come si vede nel video, anche una bandiera della Palestina.

Le proteste all'università di Roma La Sapienza non si fermano. Studenti e studentesse si sono mobilitate per la Palestina e ancora oggi si trovano all'interno della città universitaria.

Il rettorato occupato alla Sapienza.
Il rettorato occupato alla Sapienza.

La protesta degli studenti per la Palestina

"Rettorato occupato. Sapienza for Palestine", si legge in uno striscione srotolato nel Rettorato. "Sapienza faccia come UniTo: blocchiamo il bando Maeci Crui", si legge in un cartellone mostrano in ateneo.

"Siamo stanchi di essere ignorati dalla nostra università. Sono mesi che ci mobilitiamo contro la filiera bellica in università e contro gli accordi di collaborazione con le università israeliane complici di un massacro – scrivono in una nota, ricordando le prime proteste iniziate proprio all'indomani del 7 ottobre – Sono mesi che riceviamo porte in faccia dal nostro ateneo. Chiediamo di poter intervenire in Senato Accademico, ma ci viene sempre rifiutato il confronto. La rettrice, anzi, censura le iniziative sulla Palestina".

Le richieste da parte degli studenti a Rettrice e Senato accademico

Numerose le richieste da parte degli studenti in protesta avviate a poche ore dalla prossima seduta di Senato Accademico, l'organo di ateneo che, secondo gli studenti,  schierandosi generalmente contro la violenza non avrebbe preso posizione sul conflitto in Medio Oriente, a differenza di singoli professori e professoresse che nei mesi scorsi hanno lanciato il loro appello per la pace.

"Ecco cosa chiediamo – scrivono – Vogliamo le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni dal comitato tecnico-scientifico di Med-Or la fondazione Leonardo che più di tutte è responsabile dell'inserimento dell'accademia nella filiera bellica; che il Senato Accademico di oggi si impegni a a non partecipare al bando MAECI 2024 Italia-Israele e che la Sapienza chiuda gli accordi con aziende belliche e le università israeliane complici del genocidio in corso".

La risposta della rettrice Polimeni

Nel frattempo non ha tardato ad arrivare la risposta della rettrice Antonella Polimeni. "Ribadiamo la più ferma condanna di ogni forma di violenza e di azione illegale e antidemocratica – ha dichiarato la rettrice – L'Ateneo è disponibile, come sempre è stato, a portare in discussione eventuali istanze della Comunità studentesca, purché queste giungano in modo condiviso attraverso la propria rappresentanza negli Organi e non ledano i principi democratici e i diritti e le libertà altrui".

Poi aggiunge, sottolineando ancora l'importanza delle leggi, dei regolamenti e delle norme di convivenza civile che guidano il Paese: "Lo Statuto di Sapienza dota l'Ateneo di organi decisionali composti dai rappresentanti eletti delle diverse componenti della Comunità accademica, che portano negli Organi la voce e le opinioni dei soggetti rappresentati", conclude la rettrice.

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