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Tensione fra polizia e studenti alla Sapienza: “Protestiamo contro l’ateneo: è schierato con Israele”

“La polizia ci ha respinto – spiega a Fanpage.it uno studente di Cambiare Rotta – Mi hanno acchiappato per il collo e buttato a terra”.
A cura di Beatrice Tominic
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La polizia spintona gli studenti mentre provano a salire le scale davanti al Rettorato.
La polizia spintona gli studenti mentre provano a salire le scale davanti al Rettorato.

Giornata movimentata alla Sapienza dove, dopo l'inaugurazione di questa mattina, ci sono stati tensioni fra polizia e studenti in protesta contro l'ateneo per un comunicato stampa in solidarietà ad Israele.

"Sapevamo che era in corso la discussione del Senato Accademico per decidere di prendere una posizione su quanto accaduto nei giorni scorsi e abbiamo deciso di manifestare il nostro dissenso proprio sotto al Rettorato – racconta a Fanpage.it uno studente di Cambiare Rotta – Quando abbiamo iniziato a salire le scale per raggiungere la terrazza che si affaccia sul pratone, siamo stati bloccati dalla polizia che ci ha preso a spintoni per respingerci. Mi hanno acchiappato per il collo e buttato a terra".

La protesta davanti al Rettorato con gli striscioni.
La protesta davanti al Rettorato con gli striscioni.

La mobilitazione degli studenti per la Palestina

"Volevamo soltanto fare il giro del palazzo del Rettorato attraversando la terrazza che si affaccia sul pratone, ma siamo stati bloccati dalla polizia". I ragazzi e le ragazze alla fine sono riusciti a sfilare lo stesso con gli striscioni e le bandiere della Palestina, ma fuori: "Abbiamo girato intorno al Rettorato, non sulla terrazza ma per le vie della città universitaria", continua a spiegare, precisando che oltre a Cambiare Rotta hanno preso parte all'azione anche i collettivi delle varie facoltà, da Giurisprudenza a Scienze Politiche, fino a Fisica.

Nessuna condanna assolve Israele; Con la Resistenza fino alla vittoria; Nessun colonialismo nessun padrone: intifada per la rivoluzione: questi i messaggi affidati agli striscioni.

"Questa mattina si è tenuto l'evento di inaugurazione dell'Anno Accademico. Quando siamo arrivati abbiamo trovato l'area militarizzata, con l'ingresso del Rettorato transennato, tutte le entrate controllate. Ci hanno detto di aspettare che uscissero gli ospiti dell'evento, ci hanno aperto le transenne davanti all'ingresso e abbiamo iniziato a salire la scalinata che porta all'ingresso – ricorda a Fanpage.it – Poco dopo la polizia si è schierata davanti a noi, i poliziotti ci hanno bloccato e respinto indietro".

"Lo avete fatto di nuovo"

Quanto accaduto sulle scalinate del Rettorato è stato immortalato in un video diventato presto virale sui social. "Lo state facendo ancora, lo avete fatto un'altra volta", dice la voce delle persona che sta registrando la scena, riferendosi agli scontri dello scorso ottobre, quando durante una conferenza con la partecipazione di Capezzone e Fabio Roscani (FdI) sono stati manganellati gli e le studenti davanti alla sede di Scienze Politiche.

Le ragioni della protesta

"L'università esprime solidarietà indiscussa verso Israele, non citava mai la Palestina. Parlava soltanto di attacchi terroristici. Noi ci opponiamo alla narrazione che la Sapienza ha fatto sua e che racconta i fatti di questi giorni parlando di Israele contro Hamas e non tiene conto del popolo palestinese, non rappresentato unicamente da Hamas; dello sciopero generale proclamato in Cisgiordania. Che presenta i morti di Israele con nome, cognome e foto, ma che si dimentica delle persone palestinese e dei loro bambini".

Il comunicato dell'ateneo e della Rettrice

Nel frattempo il comunicato stampa è stato pubblicato. "L’Ateneo respinge ogni forma di violenza, di terrorismo e di guerra, e auspica l’impegno massimo per il rilascio immediato degli ostaggi.
La nostra Comunità Universitaria esprime profondo cordoglio per tutte (evidenziando questa parola con il corsivo, ndr) le vittime e vicinanza agli studenti, alle studentesse, ai colleghi e alle colleghe delle università israeliane", scrivono sui social. "Quindi la Sapienza non ha mai visto gli attacchi alla Palestina dal 1948 ad oggi?", sono i commenti.

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