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Prof di religione violenta 4 ragazzini: autorità ecclesiastica sapeva ma non ha informato la procura

Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ha dichiarato che quello in cui si è trovato a operare è “un clima di omertà ambientale molto simile a quello mafioso”.
A cura di Natascia Grbic
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"Un clima di omertà ambientale molto simile a quello mafioso". Così il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ha descritto l'ambiente che gravita intorno al professore di religione arrestato questo mattina dagli investigatori del locale commissariato con l'accusa di aver violentato quattro minori tra il 2016 e il 2020.  Dalle indagini, infatti, è emerso che alle autorità religiose erano già arrivate segnalazioni sul 46enne a partire dal 2021, e che nessuna di queste era stata trasmessa all'autorità giudiziaria.

L'uomo, che si ritiene aver abusato di moltissimi ragazzi in questi anni, sarebbe potuto essere fermato già molto tempo fa. E se l'autorità religiosa non è obbligata a collaborare con l'autorità giudiziaria, è anche vero che l'uomo continuava a lavorare indisturbato in contesti che prevedono la presenza di minori. Dopo essere stato sospeso dall'insegnamento religioso nel 2021, aveva trovato facilmente lavoro in una casa famiglia per ragazzi vittime di abusi.

"I genitori non vogliono accettare la violenza che può avere patito il loro figlio, cercano di coprire, nascondere e non credono al minore – ha dichiarato Menditto – Spesso si rivolgono all'autorità religiosa che tende a tenere la vicenda al suo interno. Uno dei ragazzi, infatti, dice: ‘io non denuncerò mai perché non mi crederanno mai e tutto questo non porterà a niente'. Questo è quello che pensano i nostri ragazzi".

"Bisogna credere a loro e avere fiducia quando denunciano e i genitori devono immediatamente rivolgersi all'autorità statale – ha aggiunto il procuratore – Molti genitori si confidano solo con l'autorità religiosa. Chi non denuncia deve sapere che avrà sulla coscienza eventuali ulteriori violenze ai danni di altri bambini. Non vogliamo fare processi morali ma se avessimo subito avuto tutte le carte dall'autorità religiosa lo avremmo fermato prima. Chiunque ritenga di avere informazioni utili, potrà prendere contatti col personale del Commissariato Polizia di Stato di Tivoli, particolarmente impegnato nel perseguire i delitti come quello in esame, al numero 0774319482".

Sono quattro finora i ragazzi che hanno denunciato di essere stati abusati dall'uomo. Si tratta di giovani che all'epoca dei fatti avevano non più di quindici anni. L'arresto del pedofilo è stato possibile solo dopo che una delle vittime, raggiunta la maggiore età, ha deciso di denunciare, facendo scattare le indagini nei confronti dell'uomo. La polizia ritiene che le vittime siano molte di più.

Le violenze contestate all'uomo sono cominciate nel 2016. L'uomo carpiva la fiducia dei ragazzi e delle loro famiglia, talvolta anche con regali molto costosi: "Era un uomo impossibile da odiare, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l'ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell'adolescenza", ha dichiarato il procuratore. Gli abusi sono avvenuti anche nel corso di campus estivi e gite scolastiche.

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