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Ponza, spedizione punitiva contro fidanzato della ex: ginocchia sanguinanti e volto tumefatto

Ha picchiato l’attuale compagno della sua ex insieme ad un gruppo di persone provocandogli ferite sulle gambe e sul volto. È successo a Ponza, dove un 43enne, già denunciato per maltrattamenti e con braccialetto elettronico, ha pestato un giovane residente dell’isola.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook.
Foto da Facebook.

La denuncia è arrivata sui social dalla stessa vittima del pestaggio: "Questa notte sono vivo per miracolo", ha scritto la vittima picchiata a Ponza, nell'isola in cui vive, da un gruppo di persone fra cui l'ex compagno della sua fidanzata.

È stato lui, un uomo di 43 anni, ad organizzare quella che si è rivelata una vera e propria spedizione punitiva nei confronti del ragazzo. Nonostante le misure già disposte nei suoi confronti, cioè il divieto di dimora e il braccialetto elettronico, il 43enne, già denunciato per maltrattamenti, non ha esitato ad agire e a presentarsi, insieme ad altre persone, per il pestaggio.

L'aggressione

Hanno agito in gruppo: fra le altre persone, oltre al 43enne, anche un minorenne di 16 anni. Il gruppo ha trascinato con la forza il ragazzo, il nuovo compagno della ex, fuori dall'automobile in cui si trovava e poi ha iniziato a pestarlo.

"Non è vero Antonio", si sente strillare da una voce femminile all'interno del video che ha ripreso tutta la scena del pestaggio, prima di altre grida indefinite, molte parolacce e alcune urla in cui la vittima, nel frattempo presa a spintoni, sbattuta contro il cofano di un'altra automobile e colpita pugni dal gruppo chiede aiuto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Ponza che hanno arrestato il 43enne, oggi in attesa del rito in direttissima. Oltre alla vittima del pestaggio, sono rimaste ferite anche altre persone, in seguito soccorse dal personale medico sanitario del 118.

La storia raccontata sui social

Nella tarda notte fra sabato e domenica, alle ore 3.48, il ragazzo picchiato ha deciso di condividere la vicenda che lo ha visto vittima e protagonista, allegando alcune foto delle sue condizioni fisiche.

"La legge ha permesso che su un isola di 7 km questo soggetto faccia la vita liberamente con un braccialetto elettronico dopo un divieto di dimora a Ponza e io con un dispositivo elettronico che suona ogni qualvolta lui si avvicina a me. In pratica suona sempre – ha spiegato in un post condiviso su Facebook – Forse il GIP non conosce Ponza che è 7 chilometri. Non ho mai parlato sui social ma sono pronto a pubblicare tutti i video e foto che da anni ho. Ponza e l'Italia devono sapere tutto da oggi in poi pubblico tutto. Queste sono solo alcune foto dove si vede anche ben poco di cosa ho subito." Neanche cinque minuti dopo, scrivendo un altro post, ha aggiunto: "La legge permette tutto questo a Ponza: i delinquenti liberi fanno quello che vogliono."

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