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Pomezia, durante i lavori alla stazione viene scoperta una necropoli di età romana

Databili fra il I secolo a.C. e il V d.C., la necropoli e la struttura preesistente secondo gli archeologi appartengono ad un contesto ancora completamente ignoto.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dalla pagina Facebook "Comune di Pomezia"
Foto dalla pagina Facebook "Comune di Pomezia"

I ritrovamenti archeologici sono emersi nei mesi di gennaio e febbraio 2022, durante alcuni lavori relativi all'adeguamento di un cavalcavia ferroviario della linea che collega Roma a Formia, comune sul litorale pontino, nei pressi della stazione di Pomezia: oggi è stata scoperta una necropoli di età romana, fino a questo momento completamente sconosciuta.

Notate le prime evidenze archeologiche è arrivato sul posto un team di archeologi e operai della Eos Arc S.r.l. che sotto la Direzione Scientifica della funzionaria archeologa Francesca Licordari, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, hanno iniziato a studiare il territorio.

Dalla villa rustica alla necropoli

I ritrovamenti archeologici rinvenuti nell'area sono databili fra il I sec. a.C. e il V sec. d.C. e appartengono ad un contesto fino ad oggi completamente ignoto che si estende anche oltre l'area di scavo, all'interno dei terreni delle vicine proprietà. Fra gli elementi più antichi rivenuti, c'è un asse viario riconoscibile per la presenza dei solchi carrai e una serie di strutture murarie di cui restano, però, soltanto le fondamenta: ciò ha portato gli studiosi a pensare che prima della necropoli potesse esserci una villa rustica, una grande struttura divisa in almeno due ambienti.

Soltanto dopo l'abbandono delle strutture (o, almeno, di una parte di esse), il territorio sarebbe stato occupato dalla necropoli che oggi resta solo parzialmente esplorata. Il luogo, nel corso di questi primi scavi, ha restituito 17 sepolture di diversa tipologia: è possibile far risalire le tombe fra il III e il V secolo dopo Cristo e si può dire con certezza, grazie al ritrovamento di un anello con un cristogramma, che almeno una delle persone sepolte era di fede cristiana.

La dichiarazione del sindaco

Non ha tardato ad arrivare anche la reazione del sindaco del comune di Pomezia, Adriano Zuccalà: "Una scoperta eccezionale, che abbiamo avuto modo di ammirare direttamente con i nostri occhi subito dopo il ritrovamento – ha dichiarato in una nota – Il nostro territorio non finisce mai di stupirci: Pomezia si arricchisce di un patrimonio archeologico importante, che ospiteremo presso il Museo Civico Archeologico Lavinium e che ci impegneremo a valorizzare e rendere fruibile per tutti."

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