Pomezia, al liceo Pascal solo i più meritevoli: “Inaccettabile che scuola promuova disuguaglianze”

Gli spazi nella scuola per tutti gli studenti non ci sono. Così, nell'ultimo Consiglio d'Istituto, al liceo Blaise Pascal di Pomezia sono stati votati nuovi criteri per essere ammessi nell'istituto. Che non si basano solo sulla vicinanza alla scuola, ma anche sul merito. Gli studenti che vogliano frequentare il Pascal di Pomezia dovranno presentare la media dei voti dello scrutinio finale di II media, e la media di voti riportati in materie specifiche come italiano, inglese e matematica. Una scelta che ha scatenato la protesta degli studenti, che ieri mattina hanno convocato una manifestazione proprio davanti alla scuola."Non possiamo accettare che il Liceo Blaise Pascal diventi una scuola d'élite – ha dichiarato Eleonora Mazzuca, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Pomezia – la scuola dovrebbe combattere le disuguaglianze presenti nella società, non promuoverle. Noi studenti e studentesse vogliamo una scuola inclusiva e attenta al rispetto del diritto allo studio di tutti e tutte. Non possiamo accettare questi criteri di ammissione né tantomeno che venga tralasciata la necessità del nostro territorio ad avere più spazi per gli istituti superiori di secondo grado".
Presentata un'interrogazione alla ministra Azzolina
Sul caso del liceo Pascal è intervenuto anche il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che ha annunciato un'interrogazione parlamentare in merito alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Sono certo che l'Usr del Lazio e il Miur ci daranno ragione e revocheranno questa decisione profondamente sbagliata", ha dichiarato il deputato. "Comprendiamo bene le difficoltà di molti istituti scolastici, tuttavia non si possono scaricare su studenti e famiglie i danni causati da 15 anni di tagli e dalle incapacità degli enti locali di trovare spazi adeguati per le aule". E conclude: "La Costituzione affida alla scuola il compito di superare diseguaglianze e discriminazioni, non di ampliarle o costituire classi d'élite. Chissà cosa ne penserebbe Don Milani".