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Perché a Fregene e a Maccarese non si potrà più ballare in spiaggia: lo ha deciso il sindaco

Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha firmato un’ordinanza con cui ha disposto il divieto per un mese di organizzare eventi con musica dal vivo o Djset presso gli stabilimenti balneari e i chiesti del litorale.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio
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Feste in spiaggia vietate a Fregene, Maccarese e Passoscuro. Lo ha deciso il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, che ha firmato un'ordinanza con cui ha disposto il divieto per un mese di organizzare eventi con musica dal vivo o Djset presso gli stabilimenti balneari e i chiesti del litorale. Il motivo? Il caos e il traffico registrato nei giorni di festa, soprattutto il 25 aprile e il primo maggio.

"Le Forze dell'Ordine, impegnate in un'intensa attività di controllo durante i giorni festivi, hanno accertato gravi violazioni amministrative, tra cui mancanza di autorizzazioni, occupazioni abusive della sede stradale, ostacolo ai mezzi di soccorso, e numerosi episodi di guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti e alcoliche. Il Sindaco, in accordo con la Polizia Locale e gli organi di sicurezza, ha ritenuto indispensabile adottare misure urgenti per tutelare la sicurezza pubblica, la vivibilità urbana e l'integrità fisica dei cittadini", fa sapere il Comune di Fiumicino.

Secondo il sindaco Baccini le spiagge sono "un luogo di tutti, soprattutto delle famiglie ed è nostro dovere garantire che rimanga un ambiente sicuro, ordinato e fruibile da tutti. Non saranno più tollerate serate all'insegna del degrado, atti di vandalismo o risse. L'ordinanza è un atto necessario per rielaborare il concetto stesso di accoglienza nella nostra città: Fiumicino è e resterà una città ospitale, ma accoglierà solo persone civili, rispettose delle regole e del territorio".

Una decisione, quella del primo cittadino, che non convince le opposizioni, con il Partito democratico e Sinistra Italiana che hanno deciso di scrivere al prefetto. Secondo i consiglieri del centrosinistra l'ordinanza del sindaco Baccini è "l'ennesimo intervento di facciata, una misura che ha le sembianze di una toppa, che non affronta in alcun modo le vere criticità legate alla movida".

Per questo Pd e Sinistra Italiana hanno deciso di scrivere al prefetto, "chiedendo un supporto nella ricerca di soluzioni e l'applicazione della normativa prevista nei casi di violazioni. Si tratta di un provvedimento adottato per dimostrare che "qualcosa" è stato fatto, ma che nella sostanza non produce alcun effetto risolutivo. Lo testimoniano le feste già pubblicizzate da alcuni locali per la giornata di domani. La durata limitata a trenta giorni solleva più dubbi che certezze: cosa accadrà inoltre dal 2 giugno? Ripartiremo con gli stessi problemi di sempre? L'ordinanza arriva in ritardo, a feste già svolte, e si presenta confusa nei contenuti. Non viene chiarita, ad esempio, la distinzione tra DJ set e altre tipologie di eventi musicali: chi stabilisce cosa sia consentito e cosa no? Il rischio è di generare ulteriore confusione tra operatori e cittadini".

Alle critiche del centrosinistra, l'amministrazione comunale ha risposto sostenendo che ciò che è accaduto il 25 aprile e il primo maggio lungo i 24 chilometri del litorale di FIumicino "è intollerabile ed inaccettabile". L'assessora alla Cultura, Federica Poggio, ha spiegato che la scelta dell'ordinanza "è indispensabile per tutelare le migliaia di famiglie che vivono nei dintorni dei lungomare e attività commerciali che svolgono un lavoro serio e turistico. Scelta presa dopo un'attenta analisi del Sindaco e noi della Giunta insieme alla Polizia Locale, in costante contatto con il Prefetto, la Questura e il Comando dei Carabinieri. Ovvio che nei prossimi giorni ci saranno incontri con chi di dovere per trovare una soluzione definitiva. Fiumicino tutta è una città ospitale e chi ci vive e chi ci viene deve sentirsi sicuro e non prigioniero".

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