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Partorisce e getta il neonato nel water: l’ombra di una clinica clandestina della mafia nigeriana

Jennifer U., 29 anni, si sarebbe rivolta a un medico che opera per la mafia nigeriana aborti clandestini: l’ipotesi degli inquirenti.
A cura di Redazione Roma
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Operazione di sgombero a Casale Campanella
Operazione di sgombero a Casale Campanella

Casale Campanella è un agglomerato di case per lo più abusive tra via Casilina e Monte Compatri, all'estrema periferia Sud di Roma. Qui lo scorso 12 ottobre una donna ha partorito in un'abitazione, per poi spingere il neonato nel water. Soccorsa da un'ambulanza poche ore dopo mentre perdeva molto sangue, il neonato è stato invece recuperato senza vita nelle tubature.

Ieri la giovane donna, 29 anni di nazionalità nigeriana, è stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario. Jennifer U. questo il suo nome, ha detto che non sapeva di essere incinta, e spiega di aver partorito all'improvviso e di non essersi disfatta lei del corpo. Chi allora? La donna è la mamma di altri due bambini, di 3 e 5 anni, e secondo gli inquirenti il suo racconto sarebbe pieno di omissioni. Agli inquirenti ha detto di essere andata in bagno e di aver sentito un "tonfo", partorendo senza neanche accorgersene durante una festa.

Il sospetto è che nell'abitazione dove sono avvenuti i fatti, Jennifer sia stata aiutata da qualcuno che le avrebbe fornito i medicinali per indurre il parto. Forse un medico che opera in clandestinità, forse una vera e propria clinica abusiva legata alla mafia nigeriana, che se ne servirebbe per costringere le donne vittime di tratta e costrette a prostituirsi ad abortire.

In particolare nelle analisi a cui è stata sottoposta dopo essere stata soccorsa, la 29enne aveva nel sangue tracce di Misoprostolo, un principio attivo contenuto nel Cytotec. Si tratta di un farmaco contro l'ulcera che, in diversi casi già documentati, la mafia nigeriana avrebbe utilizzato per indurre all'aborto le donne vittime di tratta. Anche se la 29enne non sembra essere sfruttata dal racket della prostituzione, si potrebbe essere ugualmente rivolta a un medico che opera aborti clandestini.

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