Parte vaccinazione per gli autistici gravi: “Erano gli ultimi della società, ora sono considerati”

"Quando ha chiamato il dottore non ci credevamo, le sorelle si sono messe a piangere. Lui che di solito è sempre l'ultimo della società adesso è finalmente considerato". Sono parole di gioia quelle dei genitori delle persone affette da autismo grave, oggi chiamate a ricevere la prima dose del vaccino contro il coronavirus. Le vaccinazioni sono cominciate al Policlinico di Tor Vergata: a riceverle, non solo le persone autistiche in modo grave, ma anche i loro caregiver. Una categoria, quella delle persone con disabilità, che spesso viene dimenticata e messa da parte, ma che oggi invece viene vaccinata e può avere così un'arma in più contro il covid. Come spiegano i genitori che li hanno accompagnati, si tratta di persone che senza di loro non possono stare. "Se si ammalano soggetti di questo tipo è la fine perché dipendono dai genitori. Un ricovero in ospedale dove non c'è un genitore vicino non è immaginabile", racconta la madre di uno dei ragazzi a Fanpage.it.
Una stanza per aiutare chi soffre di autismo grave
Le vaccinazioni sono avvenute in una stanza molto particolare: illuminazione che può essere regolata nella sua intensità e nel colore, e sottofondo musicale al fine di stimolare il canale visivo e uditivo durante l'intera procedura. "Avremo una musica di sottofondo, un percorso e un angolo di desensibilizzazione in cui ci sono tutta una serie di strumenti per aiutare il paziente", spiega a Fanpage.it Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile dell'ospedale di Tor Vergata. Nella stanza, vari oggetti che aiutano a far passare il messaggio che ciò che può sembrare angosciante in realtà non lo è. Così un ago non fa per forza male, e nemmeno le scariche elettriche, che danno sensazioni piacevoli. "Si tratta di un percorso pensato proprio per chi ha una fragilità come quella autistica", dichiara Mazzone. Le vaccinazioni proseguiranno anche nei prossimi giorni: ma c'è gioia per un vaccino che finalmente è arrivato e permettere di stare un po' più tranquilli.
Servizio di Simona Berterame